Dopo cena, mentre degustavano i dolci, Loretta chiese a Valerio: «Non puoi dirci nulla della storia che stai rivelando a Camilla? Lei è muta come un pesce e io mi sto davvero incuriosendo».
(Virgina Bernardi, Echi da un destino sospeso, Eretica 2018).
Tutto quello che è misterioso, sconosciuto ha un certo fascino ed è per tutti naturale e comune pensare che la felicità associata a questo misterioso segno nella poesia non viva solo nella resistenza ma nell’evidenza che la poesia della vita va di passo col destino. Questa alternativa non è solo possibile e plausibile ma è fondativa delle dinamiche a lunga durata. Il destino ha bisogno di qualcosa di più dell’intero patrimonio letterario e culturale, ha bisogno di una comunicazione decisa, libera, disciplinata e sicura di sé. Qual è quindi oggi, la logica di un destino che si possa salvare, l’ingranaggio sotteso a questa misteriosissima meta e circostanza continuativamente possibile? Che ci doni una sana e rinfrancante notizia di equilibrio. La scienza è l’unica capace di stabilire i contorni del destino, e la profezia sembra in un qualche modo offrire la lente di percezioni future, proiezioni che tuttavia lo scrittore così come il poeta non sempre riescono a delineare perché la loro natura vera non è quella di profeti, ma sopratutto di uomini.
Voglio essere Camilla
La lettera di Valerio Galardi è la lettera che ogni donna di cultura in fondo vuole ricevere. Il destino è un appuntamento, la ricerca di un legame che non sia illusorio. Le immagini a cui aneliamo sono immagini di desiderio: come incontrare qualcuno che ci dia modo di fare la differenza, di attribuire alla nostra particolarità la realizzazione di un desiderio. La prospettiva è quella di Camilla, non da Positano, da Napoli o da Faro Grande, il romanzo si spiega in un intreccio di storia umana, in una necessità di civiltà.
L’orientamento dello scrittore oggi
Lo scrittore non ha il dono della profezia da sempre. È evidente che il lettore può tranquillizzarsi di non vivere in una dimensione onirica dove tutto è stabilito da una cena invisibile delle parole che si mischiano in un continuo fourfait di immagini: sappiamo poco del destino. Sappiamo che la realtà e il destino sono in rapporto almeno quanto l’utopia e la società, o forse no, faremmo meglio a dire di sapere che la realtà e il destino sono distanti nel tempo e nello spazio, sono lenti il più delle volte, e fanno fatica a incontrarsi su un piano logico. La rincorsa è molto spesso segnalata da una logica ermeneutica, da un ponte che attraversa definizioni filosofiche. Da romanzi, racconti brevi, lettere. Ancora con «Echi da un destino sospeso» (Eretica edizioni, 2018) riflettiamo sul ruolo dello scrittore oggi perché per tutto il romanzo sembra che il destino di Camilla sia Valerio: un uomo molto più adulto, con lo snodo di un racconto parallelo, incomunicabile, inconsueto. Eppure pare proprio che destino, realtà e luoghi possano ritornare come dall’eco di un romanzo. Sotto quest’ottica la lettura del libro è di una implacabile euforia. E con questo punto di vista il romanzo appare imprevisto lungi dal considerarsi un romanzo istintivo, ma di certo un romanzo del risveglio.
Il mondo di Camilla
Il mondo della protagonista di Bernardi è un mondo popolare e quotidiano, non sembra avere nulla del fascino del romanzo. Eppure la verità di Camilla non spaventa non è mai del tutto tragica ma sempre sobria, dimessa, tranquillizzata da una luce che si conserva proprio in un continuo appuntamento col destino. Concretamente come vorremmo definire questa luce: fortuna? Coincidenza? Caso? Espressione di un desiderio totalizzante? Quindi il destino risponde ad una esigenza dell’anima quasi escatologica, armonica al parossismo. Il modo in cui la trama nascosta di un uomo che ama la vita, e una vita ricomposta nascondono in certi tratti della narrazione una scelta del collocare i personaggi e farli muovere mediante un intreccio che riguarda la meta-scrittura mi ha ricordato i romanzi della Allende letti da giovane, anche se qui la storia non ha interesse di districarsi nello spazio di paesi, luoghi del mondo e vicende a cavallo della storia ma è più attenta all’intreccio soggettivo del destino personale, di salvezza.
Echi da un destino sospeso
Virginia Bernardi
Eretica edizioni
Anno 2018
Narrativa
145 pagine
Sabatina Napolitano
