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IV. I tuoi mai detti ti amo

Mi mancano/ i tuoi mai detti ti amo

perché ti spero migliore

di quel che temo

e la speranza supera il timore

così temo e ti amo/ ti amo e temo

E i tuoi mai detti ti amo

risuonano potenti nel mio cuore 

ben altra felicità per noi volevo.

da Amalgama, Valeria Serofilli 

L’autrice

Questo è il sito di Valeria Serofilli (http://www.valeriaserofilli.it/) docente di Lettere pisana, critica, scrittrice, poeta, saggista come si può leggere dalla biografia (http://www.valeriaserofilli.it/l-autrice.html). Pubblica per la poesia Acini d’anima (Pisangrafica, Pisa, 2000), Tela di Erato (Sovera Multimedia, Roma, 2002), Fedro rivisitato (Bastogi, Foggia 2004), Nel senso del verso (Ed. ETS, Pisa 2006), Chiedo i cerchi (puntoacapo Editrice, Novi Ligure, 2000), Nel senso del verso – Nuovo volume (Leonida Edizioni, Reggio Calabria, 2009), Vestali (Ibiskos Ulivieri, Empoli, 2015). 

Serofilli è una figura fondamentale del panorama contemporaneo che ha attraversato conoscenze come Sandro Angelucci, Luigi Blasucci, Lia Bronzi, Alberto Caramella, Dino Carlesi, Igino Creati, Roberta Degl’Innocenti, Mauro Ferrari, Luigi Fontanella, Giuliano Ladolfi, Paola Lucarini Poggi, Lorenzo Fort, Maria Grazia Lenisa, Dante Maffia, Mario Luzi, Marco Marchi, Pasquale Matrone, Ivano Mugnaini, Aldo Onorati, Floriano Romboli, Paolo Ruffilli, Andrea Salvini, Franco Santamaria, Maria Luisa Spaziani, Giorgio Bárberi Squarotti, Ciro Vitiello. 

Presidente del Premio Internazionale di Poesia «Astrolabio» organizza Incontri Letterari presso lo storico Caffè dell’Ussero di Pisa e di Villa di Corliano. 

La poesia non come tautologia ma come messaggio per interlocutori di senso

La monografia di Serofilli (La parola e la cura, note critiche di Gianmario Lucini, Novi Ligure, Puntoacapo Editrice, 2010) è ad un primo colpo d’occhio non una significativa spiegazione di una psicologia strategica della parola, anzi si tratta di un contesto di conoscenze di classe nel campo poetico e letterario che compete con i maggiori volumi di critica. È noto che a Serofilli siano affidati i doni della conciliazione con gli altri autori, della promozione e del coordinamento in ambito letterario e critico. È noto anche che non tutti sono idonei e hanno gli strumenti creativi, didattici e spirituali per operare con grande capacità e conoscenza in una continua indagine sul ruolo del poeta e della parola poetica. Lucini in questa monografia sulla poesia di Serofilli dà prova delle sue azioni critiche e della comprensione approfondita della poesia. In particolare in “Amalgama” la poesia è autonoma e sperimentale nasconde come dei segreti non descritti del tutto conciliabili solamente con delle reazioni di critica che tengono conto di autori cardine del Novecento letterario italiano e non solo. Nell’introduzione si passa da Aristotele a Saba, Gozzano, Rebora, Luzi. Con Serofilli ci troviamo di fronte quindi a un verso particolarissimo, se vogliamo citare Luigi Pareyson in Estetica (Bompiani) nel dettaglio al capitolo «Formazione dell’opera d’arte» possiamo rifarci ad un orizzonte ermeneutico della sua estetica poetica.

Resoconto

(In morte a Mario Luzi)

[…]

Ed ora qui/ a riflettere se è vero, se esista un senso al verso

del pensiero, o se è tutto già scritto falso o vero

se è nel libro che ti addossi contro/ in quel palmo riverso

e noi assuefatti (ad) ossigeno e certezze, in bilico tra un sé stessi e il niente…

ah! Se potessi/ al vivere

non dovrei mai/ dare

un resoconto!

dalla silloge “Nel senso del verso”

tornando ad “amalgama” la sostanza usata per lavorare i metalli preziosi è metafora di indagine per il senso e per il linguaggio attraverso la poesia. Le poesie sono divise in tre sezioni (Morsi di parola, Dantesche, La chiocciola). La poetica di Serofilli si pone come osservatorio della condizione del poeta, come scandaglio filosofico ed esistenziale, come riflessione di istanza lirica.


Così come Lucini anche Montale è un saldo riferimento per la poeta che è capace quindi di amalgamare la piccola gloria epifanica del verso alla quotidianità, i nuovi argomenti di poesia con quelli antichi del vero amore. A conservare le amicizie sulla punta della lingua con critici valenti e sofisticati poeti. A saper tessere la gioia di tutto quello che tratteniamo dai carteggi letterari. La letteratura al centro, la poesia come gioia per tutti.

Segue il capitolo «La scrittura e lo stile» dove si ribadisce che il sentimento poetico di Serofilli si rifà alla tradizione novecentesca, punta all’altezza, all’armonia, alla raffinatezza. Non si tratta di una poetica monotematica e pesante piuttosto di allitterazioni, omofonie e rime decise e originali. La monografia è quindi lo slancio verso una istanza lirica di forza, una soggettività dalle forme letterarie e a volte rituali, dall’espansività di una permanenza nell’ispirazione attiva del verso. Potremmo di fondo continuare a masticare versi di poesia soli chiusi nelle nostre stanze ma sarebbe meglio lasciare andare la filosofia per viversi in incontri poetici. Per considerare che l’affetto, la conciliazione, l’amore per la poesia è il frutto della pazienza, della tenerezza e del saper dire e fare, quando amalgamare vita e critica e poesia è un piacere non la causa impossibile di una distanza, anzi è l’approdo possibile per vedere la poesia non farsi scudo in continue presentazioni di libri ad esaudire uno stupido e volgare narcisismo, ma per sapere che la poesia è invitata a stare tra gli amici, tra quelli di cui sente un altissimo affetto come tra eletti.

Sabatina Napolitano

News Reporter
Sabatina Napolitano è nata a La Maddalena (SS) il 14 maggio del 1989. Ha pubblicato otto libri di poesia. Suoi testi sono usciti su Nazione Indiana, La poesia e lo spirito, Neobar, Bibbia d’asfalto, Poesia del nostro tempo, Gradiva, etc. Alcuni racconti su Quaerere, l’Incendario, Sguardindiretti. Origami è il suo primo romanzo edito Campanotto, 2021. Recensisce, collabora e intervista autori di poesia, narrativa e saggistica ed è una studiosa dell’opera di Nabokov. Edita, corregge, insegna, intervista, recensisce, scrive.
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