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Il testo ha suscitato un ampio dibattito, a partire dalla lunga recensione positiva di Gian Antonio Stella sul Corriere della sera, che però, come è nel suo stile, ha ribadito i soliti luoghi comuni sui “baroni”, arrivando alla recente analisi negativa su ROARS – l’importante sito di difesa dei docenti universitari, spesso un po’ corporativo, anche se informato – che invece ha stigmatizzato proprio quei luoghi comuni, difendendo i tanti professori onesti e volonterosi. Il libro è un pamphlet senza particolari pretese, però ha il merito di aver detto con chiarezza, al di là degli stereotipi sul docente auto-referenziale, narcisista e nepotista, che una riforma dell’università non dipende tanto dalle leggi emanate dai Governi, buone o cattive che siano state, sicuramente troppe, quanto dalla mancanza di un clima di collaborazione, di apertura al cambiamento, di attenzione alla società civile, spesso assente dai nostri atenei. Certo le risorse che il nostro Paese dedica alla formazione e alla ricerca sono troppo scarse, e purtroppo per lo più si subordina una formazione solida alle presunte esigenze (talvolta effimere) del mercato del lavoro, tuttavia l’Università avrebbe bisogno prima di tutto di una auto-riforma dei docenti, che dovrebbero smettere di lamentarsi per partito preso, di pensare che la colpa è degli “altri”, guardando invece al futuro con più spirito di iniziativa ed entusiasmo. Il bene primario di qualsiasi sistema sociale è la fiducia. Ed essa non si diffonde certo per decreto, ma tramite le buone pratiche e la cooperazione.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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