Le transizioni

Le transizioni

Febbraio 28, 2022

“Sono un ragazzo di ventidue anni, che a volte si comporta come immagina facciano gli uomini, potrei chiamarmi Anton o Adam o Gideon, il nome che di volta in volta suona meglio, e sono francese o tedesco o greco, ma albanese mai, e cammino esattamente come mi ha insegnato mio padre, a passi larghi e cadenzati, so bene come tenere alti petto e spalle, la mascella serrata a garantire che nessuno invada il mio territorio. E in momenti come questo la donna che è in me arde sul rogo”.
Comincia così “Le Transizioni”, un libro scoperto per caso, che mi ha riportato indietro negli anni più bui dell’Albania, quando alla fine del regime comunista, un popolo isolato per 40 anni si è trovato allo sbando totale.
Le transizioni ha la stessa forza di un pugno nello stomaco, dalla prima riga all’ultima. Il protagonista è Bujar, un personaggio camaleontico, che cambia nazionalità, nome e sesso in base al paese in cui sta girovagando. Bujar racconta la sua vita senza nasconderne gli aspetti più duri e senza mai perdere di vista il punto fondamentale: l’identità. Identità di genere, ma anche di lingua, di confini, di famiglia. Bujar è un personaggio in continua transizione.
La storia è raccontata in prima persona, in un succedersi di salti temporali, che ci portano agli anni d’infanzia del protagonista, in Albania, 1990/91, gli anni di Ramiz Alia, gli anni del disordine totale, quando “la puzza dell’Albania era arrivata a tutti gli albanesi” e scappava sognando di raggiungere quell’Europa che per anni gli era stata negata. Poi si torna al presente, inizi 2000 e al suo girovagare per il mondo, cambiando pelle, identità, storia, alla ricerca costante di se stesso e della sua pace. Pace che non troverà nemmeno nella sua ultima tappa, in Finlandia. Un viaggio attraverso Roma, Berlino, Madrid, New York, Helsinki, un viaggio che lo riporterà al punto di partenza,Tirana. Un romanzo che affronta in modo crudo sia l’identità, di qualsiasi tipo essa sia, che il passato difficile dell’Albania. L’ho sofferto e amato.

LE DORATE SPONDE: IL GARDA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI DUE SCRITTORI INGLESI DEL PRIMO ’900

Febbraio 22, 2022

LE DORATE SPONDE: IL GARDA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI DUE SCRITTORI INGLESI DEL PRIMO ‘900 But we see, watching from above, Her wharfs and shoreward houses make A world of sard and sardonyx, A mystic city in the lake (Ma vediamo, osservando dall’alto,…

La violenza e il sacro

La violenza e il sacro

Febbraio 21, 2022

Su questo il grande Girard ci aveva preso in pieno. Uno dei maggiori problemi della convivenza civile è che le persone competono per ottenere la stessa cosa, beni e servizi. E occorre trovare un modo per evitare che questo provochi conflitti. Questo si fa non solo con le leggi e le sanzioni per chi le viola, ma anche mediante l’elaborazione psicologica della frustrazione per non poter ottenere ciò che si desidera. Fra l’altro, il villaggio globale, cioè la possibilità di sapere dell’esistenza di tante cose e tante vite diverse ha amplificato l’effetto Girard. In molte società tradizionali il capro espiatorio ha svolto la funzione di portarsi via la conflittualità interna al gruppo. Questo ha favorito anche i sacrifici umani in tutte le civiltà precolombiane e presso molti altri popoli. Uno dei messaggi della tradizione giudaico- cristiana è stato proprio la denuncia della mentalità sacrificale e l’insistere con forza sull’ altruismo come terapia contro il malessere dovuto alla frustrazione. Un messaggio rivoluzionario e ancora attuale.

BIGLIETTO BLU

BIGLIETTO BLU

Febbraio 13, 2022

Combattuto. Un libro che comincia bene, con ottimi presupposti ma si sviluppa malissimo.
Un romanzo distopico, un mondo in cui le donne il giorno delle loro prime mestruazioni sono convocate per estrarre il biglietto che indicherà poi il loro destino: bianco significa matrimonio e figli, blu tutto il resto. Da quel momento le due categorie conducono esistenze separate.
Calla, la protagonista, dal momento in cui la sorte le assegna il biglietto blu comincia a desiderare un’altra vita, non quella assegnatale. Da questo desiderio comincia a svilupparsi tutto il romanzo.
Romanzo che mi ha deluso, non racconta niente di questo mondo, si capisce ben poco, non si capisce il ruolo degli uomini e la loro condizione. Non spiega la suddivisione dei due mondi. Ci sono poche parentesi confuse sull’arrivo di Calla nella città delle “biglietto blu” è poco altro. Idea ottima…sviluppo meh..
Anche la conclusione, abbastanza un punto di domanda.

INTERVISTA A EMMA REBUGHINI, DANZATRICE MILANESE (1996)

INTERVISTA A EMMA REBUGHINI, DANZATRICE MILANESE (1996)

Febbraio 8, 2022

– Com’è nata la tua passione per il teatro e la danza? In maniera graduale. Sono sempre stata attratta dall’espressione artistica e divergente, specialmente quella circense e tersicorea. Da piccola, creavo “siparietti” e imitazioni in casa, amavo scrivere, disegnare, cantare e mi…

Legami feroci

Legami feroci

Febbraio 7, 2022

“Ho vissuto in quel condominio dai sei ai ventun anni. C’erano appartamenti, quattro per piano, e me lo ricordo come un edificio pieno di donne. Degli uomini quasi non ho memoria. Ce n’erano tantissimi, ovvio- mariti, padri, fratelli- ma io mi ricordo solo delle donne. Me le ricordo tutte sboccate come Mrs. Drucker o fiere come mia madre.”

«Fierce attachments» di Vivian Gornick (in Italia «Legami feroci») pubblicato per la prima volta nel 1987, ha sempre portato il sottotitolo “memoir” che invece ha perso nella traduzione italiana. Due donne camminano per le strade di New York, due donne come tante, una madre e una figlia che ricordano il passato e inevitabilmente si scontrano. La figlia è lei, Vivian Gornick, la scrittrice, la quale ripercorre la sua vita segnata dalle continue lotte per l’indipendenza dalla madre, quella che le cammina accanto, intelligente anche se non istruita, e nonostante sia prigioniera della perdita prematura del marito, rimane determinata nel voler affermare il suo ruolo di leader non solo in famiglia, ma anche nella comunità in cui hanno vissuto per anni.
La storia di un’emancipazione, lunga una vita, un’emancipazione sia da una madre ingombrante, sia da una società patriarcale.
Un capolavoro non da poco.
Legami feroci, come è feroce la vita, così feroce anche la scrittura di Vivian Gornick.

Assegnato il sedicesimo premio letterario Nabokov. Premi a Giuliana Sgrena, Piera Carlomagno, Francesca Romana Mormile, Annarita Briganti

Febbraio 6, 2022

Si è tenuta presso il Teatro comunale di Novoli (Lecce) la sedicesima edizione del Premio letterario Internazionale Nabokov diretto da Piergiorgio Leaci e Andrea Giannasi. L’evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Novoli ha visto la partecipazione di scrittrici e scrittori provenienti da tutta…

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