Spesso mi capita di partecipare a riunioni per la gestione della didattica e della ricerca.
Noto una differenza profonda fra l’atteggiamento medio di chi ha una formazione scientifica e di chi invece ha una formazione umanistica.
I primi vogliono capire, non danno nulla per scontato, evitano che presunte ovvietà retoricamente ben confezionate passino sopra la loro testa, senza averle adeguatamente sviscerate.
I secondi, invece, perlopiù si pascono di formule poco capite e danzano retoricamente fra metafore e sigle della pubblica amministrazione con una sicumera degna di miglior causa.
Se filosofia significa voler capire, non dare nulla per scontato, non farsi avvinghiare dalla retorica, allora come filosofo mi sento più vicino agli scienziati che agli umanisti.