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CHE SENSO HA LA FILOSOFIA DI DETTAGLI INFONDATI?

Il lavoro di tutti gli scienziati ha un senso. Se scrivo un libro su come la libreria Antica Moderna di Umberto Saba fosse di fatto la sua biblioteca, pur essendo un dettaglio di storia della letteratura, sto contribuendo alla conoscenza. Purtroppo non avevo il carattere per fare lo scienziato. Ci vuole troppa pazienza e desiderio di approfondire a lungo la stessa questione, spesso di rilevanza modesta. Sono un divoratore dei risultati della ricerca scientifica, ma troppo dispersivo per praticarla io stesso. Per questo mi sono rifugiato nella filosofia, alla ricerca di sguardi di insieme domande di senso più generali. Ma purtroppo la quotidianità del filosofo di professione sta diventando non solo di dettaglio, ma spesso insensata. Faccio un esempio. Secondo David Lewis le leggi scientifiche non sarebbero altro che dei riassunti ben fatti. Punto di vista del tutto sbagliato, perché ammetterebbe la possibilità fisica che la Terra si mettesse domani a scorrazzare nel cosmo fuori dalla sua normale orbita attorno al sole. Non contento di questa sciocchezza, Lewis aggiunge che tutto non è altro che un mosaico di oggetti, proprietà ed eventi posati su una struttura spazio temporale. E perché mai? E se spazio e tempo fossero emergenti? E se non ci fossero oggetti? Boh. Ma questa visione balorda è diventata di gran moda. E allora se trovi un controesempio, magari basato su della fisica speculativa, ci fai un paper su una buona rivista, dopo molto tempo di lavoro. E tutto questo non ha alcun senso. E allora torno a leggere il libro sulla libreria di Saba.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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