Il protagonista di questo libro è lo stesso di Caos calmo, la storia raccontata qui è il seguito di quella. Leggendo questo romanzo sono stato costantemente disturbato da due cose. Se avessi letto il libro senza sapere chi fosse l’autore per tre quarti della storia avrei detto Ammaniti, le cinquanta pagine finali invece sono riconoscibili come il miglior Veronesi. Le pagine finali riscattano certe parti troppo prolisse e un po’ lente. Il secondo disturbo è associare la faccia di Nanni Moretti, il protagonista del film Caos calmo, al personaggio raccontato in questo romanzo. Proprio non ce lo vedo e non credo c’entri il fatto che i libri sono spesso meglio dei romanzi. Secondo me Caos calmo è stato anche un discreto film, noto una scollatura tra il personaggio del primo e del secondo romanzo, come se non fossero la stessa persona.
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