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‘Cambiare l’acqua ai fiori’ di Valérie Perrin non pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto. Le premesse in realtà sono perfette per me: Violette fa la guardiana del cimitero in un paesino della Borgogna, tiene compagnia ai parenti e alle conoscenze dei defunti accogliendoli nella sua casa tra una tazza di tè e l’altra. Annota su un quaderno le parole delle cerimonie funebri cui assiste, conosce a memoria tutti gli abitanti di quel mondo altro a cui lei fa la guardia e di cui si prende cura.
La cosa che più mi ha colpito è stata la delicatezza di questo romanzo. Violette è un ponte tra chi è ancora in vita e chi non lo è più, si occupa di realizzare ultime volontà e di adottare i gatti che vanno a trovare i propri padroni sulle loro tombe. L’atmosfera del cimitero non è mai inquietante, è un luogo che grazie a Violette e gli altri che ci lavorano e diventano un po’ la sua famiglia rimane sempre vivo, sorretto dai ricordi, dalle parole, dalle visite e dai fiori che la donna vende nella propria casetta.
Inizialmente pensavo fosse una storia d’amore, e lo è, ma come le migliori storie d’amore è un amore declinato in mille sfaccettature: il legame indissolubile che ci lega a chi non è più con noi; l’affetto verso persone sconosciute con cui però qualcosa abbiamo in comune; la passione che c’è tra due amanti che decidono, in barba alle rispettive famiglie, di essere sepolti insieme, finalmente uniti. Nonostante il tema è un libro ricco di vita, che parla di nuovi inizi che sbocciano come la primavera, di cambiamenti a cui ci si deve adattare nel miglior modo possibile, come fanno i fiori quando vengono trapiantati.
È un libro veramente dolce che mi ha stupito e mi ha scaldato tanto il cuore.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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