Il ponte galleggiante – Ortiche

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Erano anni che desideravo accostarmi alla narrativa di Alice Munro, vincitrice di tutti i maggiori premi letterari e considerata un’autentica maestra nell’arte del racconto (forma letteraria che adoro). L’occasione buona mi si è presentata grazie a un volumetto – pubblicato qualche anno fa in supplemento al Sole 24 Ore – che contiene due racconti dell’autrice canadese: «Il ponte galleggiante» e «Ortiche».  Definire «deludente» la mia prima impressione è un pietoso eufemismo. Le due storie – rigorosamente prive di trama – vivono di spunti desolati, situazioni patetiche, personaggi tristissimi e interminabili descrizioni (persino l’odore di un sandalo di plastica a contatto con i piedi sudati della protagonista ci viene descritto con indesiderata dovizia di particolari). Di cosa si parla nei due racconti? Di malattie, di scritte sui muri di persone sole e arrabbiate con la vita, di una donna che fa la chemio, di un uomo che lavora con giovani detenuti, di persone emarginate che vivono in desolanti bidonville, di un uomo che durante una manovra stira il figlioletto con la propria auto… probabilmente, se Il Sole 24 Ore avesse deciso di inserire un terzo racconto, la Munro ci avrebbe “deliziato” con le vicende di famiglie disfunzionali, nonni in carrozzina, genitori separati, figlioletti con bromidrosi plantare, cani affetti da cimurro (…) Che fare? Concedo una seconda chance a colei che Franzen ha definito «La più grande narratrice vivente del Nord America» oppure prendo atto che la narrativa di Alice Munro fa a pugni con la mia sensibilità estetica? Forse è meglio che lasci le opere della Munro all’Accademia Svedese e agli Adelphiani, e che torni a godere con le storie di Roald Dahl, King, Buzzati, Camilleri…

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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