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La montagna, le antiche superstizioni, il substrato culturale delle religioni arcaiche, la Dea Madre che compare, qua e là, persino come sirena bicaudata. E poi, opere d’arte quattrocentesche  trafugate in Garfagnana e preti – forse ladri – morti ubriachi per colpa – forse – di  mafiosi russi. Commercio di strane carni dalla Romania e vecchietti assassini per amore. Inoltre, quello che cammina (e cammina) scalzo e non sa il motivo. Tutto questo e molto altro nel nuovo libro di Normanna Albertini dal titolo “Il volo di Melusina” in uscita con Tralerighe libri.

«La luce rossa del tramonto, adesso che la tempesta si era acquietata, penetrò nell’antro, riversandosi sulla mandorla e provocando ancor più l’incauto ladro. L’uomo estrasse un coltello e, infuriato, provò a tagliare tutte le collane. Giancarlo, nel suo buco, non fiatava, anzi, faticava proprio a respirare per quel forte odore di gas, mentre sentiva la testa farsi via via più leggera. Distingueva anche una sorta di respiro lugubre, un sibilo di cui non capiva l’origine, e vide che, a poco a poco, il rivolo d’acqua calda si era fatto più copioso. Ora, bagnava le code della sirena. E le code si mossero.
Non volle crederci, guardò meglio: davvero, si muovevano e, intanto, anche le braccia sembravano oscillare.»

Una distinta centenaria avara ed erbaiola che cucina luppolo, ma luppolo non è. La Pietra di Bismantova e pietre come paesaggi, forse incantate, dai nomi orientali; torrenti misteriosi e la magia dei culti della Dea.
Una raccolta di racconti tra il giallo, il noir e il surreale, dove la narrazione  sfocia nell’assurdo, con ironia, però, ché la realtà è sempre più goffa e risibile dell’immaginazione.

Normanna Albertini ha al suo attivo diversi romanzi, raccolte di poesie, racconti e saggi. Alcune sue opere hanno ricevuto importanti riconoscimenti.
Emiliana di nascita, di cuore e di aspetto, vive ai piedi della Pietra di Bismantova di dantesca memoria.

 

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