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Tiroler Landsturm 1809, Joseph Anton Koch, 1820

Un estratto del saggio finalista al Premio Nabokov e edito da Elison Publishing, 2020

Introduzione

cara la patria

nel fragore dei massi

preghiere al cielo

***

kostbare Heimat

im Getöse der Felse

Himmelsgebete (1)

In questo studio illustrerò gli avvenimenti relativi alla storia del combattente tirolese Andreas Hofer e dell’Anno Neun (1809) letti in chiave “britannica”, basandomi principalmente sull’analisi di opere appartenenti ai diversi generi letterari di alcuni scrittori inglesi del XIX secolo, nonché su documenti storici e di approfondimento critico.

Fornirò di seguito qualche cenno biografico su Hofer, al fine di rendere più chiaro il contesto cui farò riferimento ed in base al quale si articolerà il presente lavoro:

Andreas Hofer nasce al maso Sandhof, vicino a S. Leonardo in Val Passiria (Alto Adige) il 22 novembre del 1767. Il padre è proprietario di una locanda; Hofer lavora come oste e come commerciante di vini e cavalli. Ha un carattere socievole e aperto che lo farà capo carismatico in occasione della sollevazione popolare antinapoleonica. Quando nel 1805 il Tirolo viene ceduto alla Baviera da parte di Napoleone, iniziano le ostilità. I bavaresi introducono infatti alcune norme invise alla popolazione (nomine ecclesiastiche da parte dello Stato, obbligo dell’illuminazione pubblica, abolizione delle dogane interne, coscrizione militare obbligatoria che infrangeva l’antico privilegio tirolese di difesa del territorio tramite milizie territoriali proprie, ecc…), che conducono presto ad insurrezioni e sommosse popolari sparse in tutto il Land tirolese. Hofer si fa coordinatore dell’azione di battaglia e dei numerosi focolai di rivolta contro bavaresi e truppe napoleoniche. Dopo qualche vittoria ottenuta sul Bergisel (altura nei pressi di Innsbruck), i tirolesi vengono definitivamente sconfitti. Hofer fugge in una capanna di montagna, dove viene scoperto e tradito da un contadino. Viene catturato, trasportato a Mantova, processato e condannato a morte il 19 febbraio 1810, nonostante gli italiani abbiano raccolto 5.000 scudi per la sua liberazione. Il 20 febbraio 1810 viene fucilato da un plotone d’esecuzione francese.

Inghilterra e Tirolo

Parlerò in questo capitolo della ricezione da parte dell’Inghilterra della figura del semplice e dimesso oste tirolese Andreas Hofer, divenuto, nel corso degli eventi della rivolta del popolo tirolese contro l’oppressione bavarese e napoleonica, capo e guida dei combattenti di tutto il Tirolo.

La figura di Hofer ha da sempre incuriosito e suscitato un profondo interesse nel popolo britannico, sia per le grandi doti di personalità dimostrate dal combattente durante la dura difesa della propria patria contro l’invasore, che per il suo martirio finale. Egli è infatti considerato e fatto conseguentemente assurgere dai britannici a eroe di un popolo, ad una figura pertanto romanticizzabile.(2)

Le prime notizie relative alle battaglie tirolesi che si svolsero nell’area del Bergisel ad Innsbruck giungono in Inghilterra soltanto nel novembre del 1809, quando i combattimenti stanno ormai volgendo al termine, vedendo i tirolesi estremamente provati e quasi completamente sconfitti. Le informazioni relative agli eventi arrivano grazie a due deputati tirolesi, Müller e Schaner, che intraprendono un viaggio verso la Gran Bretagna per ottenere degli aiuti finanziari, al fine di sostenere i combattenti nella resistenza contro l’oppressione franco-bavarese. A causa degli imprevisti di un lungo e difficile viaggio, i deputati giungono in Inghilterra soltanto a novembre, quando ormai per i tirolesi non ci sarà più nulla da fare, in seguito alla pace di Schönbrunn dell’ottobre 1809 firmata tra Austria e Francia, in base alla quale il Tirolo veniva definitivamente ceduto ai bavaresi per mano di Napoleone. Nel resoconto di Müller si può leggere della simpatia e stima provate dagli inglesi per i montanari tirolesi, i quali, visti in quanto “vittime” dell’oppressione straniera, mostravano l’immagine riflessa dello stesso popolo inglese, amante della libertà contro ogni forma di oppressione e dispotismo.

Allo stesso modo, la fucilazione di Hofer nel febbraio del 1810 a Mantova viene interpretata dai britannici quale segno di efferata crudeltà e brutalità del tiranno francese Napoleone. Si può leggere in maniera dettagliata nei registri degli annuali inglesi dell’epoca circa gli eventi della rivolta hoferiana e dell’eroismo legato alla figura di Hofer.

Trattasi fondamentalmente di una ricezione degli eventi dell’Anno Neun del tutto positiva, espressa in chiave e stile romantici, come si può inoltre evincere dalle opere dedicate ad Hofer da parte di due poeti inglesi dell’epoca: il noto William Wordsworth e Charles Edwards. Negli anni immediatamente successivi alla rivolta si avrà poi in Inghilterra la prima traduzione, da parte dello studioso Charles Henry Hall, della biografia di Hofer, “Hofer-Geschichte”, compilata negli anni immediatamente successivi all’insurrezione dal barone austriaco Hormayr, sostenitore dei rivoltosi.

Un ulteriore elemento di grande rilevanza per quanto riguarda l’interesse del mondo inglese nei confronti della rivolta è senza dubbio rappresentato dal fascino esercitato dal paesaggio montano del Tirolo, visto come emblema ed immagine pastorale ed idilliaca di una natura pura ed incontaminata. Da qui, l’idea della libertà evocata dal piccolo popolo di montanari in lotta contro il giogo straniero e l’eroizzazione della figura dell’oste comandante, considerato un secondo Guglielmo Tell: Tirolo dunque come una seconda Svizzera, Tirolo come “covo” della libertà. 

La forte risonanza degli eventi dell’Anno Neun riflette perciò chiaramente, sebbene indirettamente, l’identità del popolo inglese, sottolineandone il tenace amore per la libertà e la netta opposizione alla tirannia.

Illustrerò in seguito il fiorire di alcune opere letterarie inglesi appartenenti ai diversi generi letterari (biografia, romanzo, poesia, teatro) che hanno come oggetto gli eventi dell’Anno Neun.

Le opere letterarie degli scrittori inglesi su Hofer negli anni ’20 e ’30 del XIX secolo

Charles Henry Hall: “Memorie della vita di Andreas Hofer”(3)

Quest’opera biografica, in cui si raccolgono le vicende relative alla vita di Andreas Hofer, rappresenta la traduzione in inglese effettuata dallo scrittore C. H. Hall di “La vita di Hofer”, opera scritta in lingua tedesca dall’austriaco sostenitore della rivolta, il barone Josef Freiherr von Hormayr, e pubblicata a Lipsia nell’anno 1817. (Geschichte Andreas Hofer’s, Sandwirt aus Passeyr, Oberanführers der Tyroler im Kriege von 1809. Brockhaus, Leipzig,1817)

La prefazione, scritta da Charles Henry Hall, spiega le ragioni dell’importanza di un’opera sulla rivolta hoferiana in inglese e sottolinea le difficoltà incontrate nel duro lavoro di traduzione, dal momento in cui la versione originale presentava un debole filo logico degli eventi, abbandonandosi invece a libere interpretazioni in chiave puramente lirica ed emotiva dei fatti. Inoltre Hall fa notare come nell’opera tedesca la figura di Hofer non emerga mai come invece dovrebbe, ma passa in secondo piano per quasi l’intero corso degli eventi, tranne nella parte finale in cui si descrive la scena della fucilazione. Hall esprime quindi tra le righe un giudizio pacato ma critico nei confronti di Hormayr, che seppur sostenitore e intimo conoscitore dei rivoltosi e di ogni particolare della rivolta, era forse mosso da sentimenti di invidia e gelosia  nei confronti di Hofer e la fama da lui acquisita.

Hall dice quindi di sentirsi in dovere di riportare le gesta eroiche di Hofer alla luce restituendo loro il giusto merito e di poter tradurre di conseguenza la biografia in chiave maggiormente soggettiva, chiara e lineare, senza però mai mancare di fedeltà all’originale: ”I have endeavoured to present him to the public in a more pleasing dress, and a form more likely to engage attention.” (4) (Ho cercato di rappresentarlo al pubblico in una veste più piacevole, e in una forma che possa sembrare più accattivante.)

In seguito, nella sua introduzione all’opera, Charles Henry Hall fa dei cenni alla storia tirolese sottolineando l’importanza del Tirolo per l’Austria e chiamandolo “shield of Austria”(5) (scudo dell’Austria), se si considera la devozione che lega il popolo dei montanari tirolesi alla casa austriaca, la sua forte, incrollabile ed ininterrotta fedeltà a partire dall’anno dell’inizio del dominio asburgico, il 1363. Tutto ciò gli ha garantito diversi importanti diritti e privilegi impressi in una costituzione, che sono stati poi violati con la pace di Presburgo nel 1805 e con l’instaurarsi del dominio franco-bavarese che iniziò ad imporre ai tirolesi forti vessazioni tra cui la coscrizione militare obbligatoria nell’esercito nemico.

Hall prosegue facendo una descrizione idilliaca del popolo tirolese: allegro, amante della libertà e dell’ordine, generoso, onesto, indipendente, serio, semplice, energico, industrioso, ingegnoso. Evidenzia in seguito il valore della figura del contadino-combattente, visto come il miglior difensore del suolo che coltiva e come astuto e capace guerriero in grado di dare la vita per la propria patria, sfruttando la dettagliata conoscenza del proprio territorio e facendo di esso un grande ed insostituibile alleato: “fire-arms and masses of stones rolled down from the heights”(6) (armi da fuoco e ammassi di pietre rotolavano giù dalle altezze dei monti) pronte a schiacciare il nemico al suo passaggio lungo i valichi sottostanti.

Nell’ultima pagina dell’introduzione, prima di procedere alla traduzione dell’opera dal tedesco, l’autore conclude augurandosi che l’Austria abbia imparato la lezione e si sia pentita di aver tradito e abbandonato un popolo tanto valoroso e fedele nel momento di massimo bisogno.

Bibliografia:

(1)Claudia Messelodi: Haiku (in italiano e traduzione libera in tedesco)

(2)Laurence Cole, Die Rezeption des Tiroler Aufstandes in Großbritannien von 1809 bis zirka 1870, Innsbruck University Press, 2010

(3)Charles Henry Hall, Memoirs of the life of Andrew Hofer, London 1820

(4)Ibid. Preface, p. VII

(5)Ibid. Introduction, p. XV

(6)Ibid. Introduction, p. XXII

News Reporter
Claudia Messelodi lavora come insegnante di lingue e letterature straniere in un liceo. Ama scrivere poesie ed haiku sia in italiano che in altre lingue straniere, principalmente in inglese. Parecchie sue liriche hanno ottenuto premi e riconoscimenti poetici e sono state pubblicate su antologie nazionali ed internazionali, su riviste poetiche online e cartacee, su siti e blog specializzati. Ha pubblicato diversi saggi letterari e raccolte poetiche a partire dal 2012: Sky-blue Wisteria/Glicini Azzurri, Variations of Sky and Soul/Variazioni di Cielo e Anima, Interlacements/Intrecci, Sinuosità, Blue Moon, Colori nel Vento, Alternanze, Nonostante il Vento, Porte Socchiuse, Luce, I Colori dell'Arcobaleno, Un pacificante intreccio di pensieri, Oltremare, Il sottile equilibrio tra arte e vita: la scrittura femminile nel mondo anglosassone tra la fine del '700 e il nuovo millennio, Emozioni. www.claudiastones.blogspot.com
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