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La diciottesima edizione del Contropremio Carver ha assegnato – dopo una diretta social – i premi del 2020. Andrea Giannasi, creatore del premio e direttore della giuria, ha presentato le “ragioni” della selezione per i titoli delle tre sezioni.

“Storia, memoria, desiderio di intrecciare fili con il passato che possano permetterci – ha ricordato Andrea Giannasi – una visione del futuro e soprattutto stile veloce, asciutto, immediato, sono alcune delle ragioni che hanno portato alla scelta finale.

Tanti i libri in selezione – come ogni anno – e tantissima la qualità, che di anno in anno cresce sempre di più. Per la narrativa cinque libri che incastrano storie e personaggi, grandi e piccole vicende, tagli dolorosi per rifiutare il mondo e cuciture altrettanto dolorose per capire cosa è realmente accaduto.

Il Novecento declinato in ogni forma con lo scopo di tendere la mano e accogliere i lettori in veri e propri esercizi di lettura. Anzi forse sarebbe meglio dire: di lettura che dalla forza della scrittura emerge come flusso potente e a tratti inarrestabile.

Note positive anche per la poesia, che grazie ad una nuova generazioni di autrici e autori sta finalmente tornando ad indagare le cicatrici e le crepe intorno e dentro di noi, smettendo di essere compitino e riduzione scolastica. Finalmente al contropremio Carver è stata letta della Poesia.
Per la saggistica la giuria ha voluto giocare il grande azzardo delle multiformi declinazioni della ricerca. Dunque ampio spazio ai temi del mondo. Ma non solo quello geopolitico. Al centro delle letture anche il mondo interiore, della scoperta delle ingiustizie, ma anche dei profondi amori, così come delle dilanianti follie.

Per tutto questo abbiamo premiato per la narrativa il libro “Di sangue e di ferro” di Luca Quarin (Miraggi); per la poesia la raccolta “Candeggina” di Veronica Chiossi (Ensemble); per la saggistica la ricerca “Sviluppo locale Europa nazionalismi” di Andrea Giansanti (Goware). Il premio speciale della giuria è andato a “Seizeronove. Galeoni e galeotti. Quando la letteratura diventa la cura” di Adolfo Ferraro (Homo scrivens).

E ora al lavoro per l’edizione numero XIX – ha concluso Andrea Giannasi – di un premio che è veramente contropremio, perchè si leggono i libri senza guardare al nome dell’autore o al marchio editoriale. E negli anni il Carver ha dimostrato di aver capito molto visto che tanti premiati poi hanno felicemente e brillantemente intrapreso la strada del mondo della scrittura”.


Il bando dell’edizione 2021 – la segreteria è curata da Prospettiva – è già stato pubblicato sul sito: www.contropremiocarver.it e su http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_cms=12&controller=cms

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