MIDNIGHT IN PARIS: Un “viaggio” nella Parigi degli Anni Venti – Recensione

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2010.

Protagonista della vicenda è l’americano Gilles Pender, che sta trascorrendo un viaggio amoroso con Inès, sua futura moglie, a Parigi. Gilles è uno sceneggiatore di successo e scrittore esordiente di un romanzo non ancora pubblicato. Parigi suscita, in lui, sensazioni di notevole stupore, in quanto è una città estremamente ricca di cultura e musica.

Ma vi è di più.

Gilles è proprietario di un “negozio nostalgia”, in cui sono contenuti oggetti vintage, da molti definiti “démodés”. Mentre passeggia per una via poco conosciuta, a mezzanotte, il rintocco delle campane segnala l’apparizione di una macchina della Parigi degli anni Venti. Gilles sale e viene condotto in un luogo di quell’epoca, in cui conosce i coniugi Fitzgerald. Successivamente, questi ultimi lo portano verso Hemingway e, a più battute, Gertrude Stein e Picasso, della cui amante, Adriana, Gilles si innamora perdutamente. Il protagonista consegna il suo romanzo a Gertrude Stein, che ne apprezza notevolmente l’attaccamento al passato e la “voce” a carattere esistenzialista. La recensione da parte della letterata manda Gilles al settimo cielo.

Il contenuto del romanzo può essere letto in due chiavi diverse. Da una parte, rispecchia il mondo notturno che solo Gilles vede, ma che altre persone non vedono: risulta evidente la contrapposizione tra apparenza e realtà, ma anche tra finzione e verità. Dall’altra, Gilles stesso traspone la vicenda reale, della vita che sta conducendo con Inès, in chiave letteraria. Gertrude Stein, insieme a Hemingway, gli fa notare che la sua compagna Inès lo sta tradendo. Quest’ultima presa di coscienza induce Gilles a lasciare Inès ed a rimanere a Parigi, per il suo futuro. Decisivo risulta, a tale proposito e in modo simmetrico e circolare, il rintocco delle campane dell’ultima scena: Gilles incontra Gabrielle, una ragazza molto graziosa e raffinata, che aveva conosciuto in una bancarella in cui si vendevano dischi in vinile, di Cole Porter.

Ai fini di una corretta recensione del film, occorre un’analisi piscologica di taluni personaggi.

Gilles è una sorta di “disadattato” che avverte la frattura tra mondo presente e passato, ma persevera nell’intenzione di condurre una vita all’insegna della magia che si respira a Parigi. Il rapporto con Inès è esclusivamente superficiale: quella che sarebbe stata la futura moglie non lo ama e preferisce, a lui, il marito di un’amica (Paul). Gilles viene tradito da Inès, che ha avuto una relazione extraconiugale con Paul.

Parallelamente a tale prima “coppia adulterina”, la seconda è rappresentata da Gilles e Adriana: è molto poetica la scena in cui i due si conoscono. Adriana ha studiato presso un’Accademia di Belle Arti con Coco Chanel, per poi trasferirsi a Parigi ed essere una tra le amanti di grandissimi artisti, tra cui Modigliani e Braque. Emergono subito la classe della donna e la sua sensualità. Gilles ha modo di uscire con lei due volte. Nella prima, la stupisce per via del suo modo di esprimersi poetico, mentre nella seconda, le regala due orecchini e la bacia appassionatamente.

Inès è l’antitesi di Gilles: materialista e calcolatrice. Agli occhi dello spettatore, la diversità tra i due promessi coniugi risulta evidente, ma viene definitivamente riconosciuta in corrispondenza del termine del film.

Adriana è, invece, una donna talentuosa, intelligente e passionale: segue Modigliani dove lui la porta; lo stesso, con Braque e Picasso. Verso il termine del film, insieme a Gilles, “torna indietro” alla “Belle Epoque” che, per lei, sarebbe il periodo storico ideale; meglio ancora della Parigi degli anni Venti. Ma, dopo aver incontrato i pittori Toulouse-Lautrec e Gaugin, apprende da questi ultimi che, per loro, l’età d’oro era quella del Rinascimento, se non della monarchia di Luigi XIV. In una scena particolarmente divertente e ai limiti del ridicolo, l’investigatore ingaggiato dal padre di Inès per controllare i movimenti di Gilles (ritenuto sospetto per le sue sparizioni notturne) si ritrova realmente alla corte del sovrano, che lo “condanna” (seppur in chiave comica) a morte.

Per quanto riguarda gli artisti, i più rilevanti sono Picasso, Hemingway e Dalì.

Picasso è estroso e lunatico, Hemingway estremamente sicuro di sé e Dalì alquanto autoreferenziale ed eccentrico. Da un punto di vista esistenziale, Hemingway è -rispetto agli altri due-, forse, colui che è stato più segnato dalla guerra. Parla di onestà, coraggio e amore intenso: tutti valori che nobilitano la vita umana e che allontanano l’uomo dal pensiero della morte. Lo stesso si può dire di Gertrude Stein, che valuta nel seguente modo il romanzo di Gilles: gli consiglia di “non essere così disfattista”, in quanto il suo romanzo offre degli stimoli filosofici che rendono la vita “meno insopportabile” sul piano esistenzialista (come buona parte della filosofia del Novecento).

Da ultimo, il messaggio del film, è che siamo soliti misconoscere il periodo storico in cui viviamo, desiderandone un altro passato, in quanto ritenuto migliore -seppur in chiave idealistica-. Gilles giunge agli anni Venti allo stesso modo in cui lui stesso e Adriana si sono trovati alla “Belle Epoque”; fino all’investigatore, che perviene all’ultima tappa, come risoluzione comica del film.

Il rintocco finale delle campane permette a Gilles di riconciliarsi col tempo presente e, dopo aver trascorso la sua splendida avventura, guardare avanti insieme a Gabrielle, la bellissima ragazza che ritrova, lungo i suoi passi e sotto la sua amatissima pioggia.

Non è un caso che il sommo regista Woody Allen sia riuscito, all’inizio del film, a catturare le immagini più suggestive della città, dapprima in un contesto assolato e in seguito, sotto la pioggia.

Quest’ultimo particolare apre e chiude la narrazione, con grande felicità ed entusiasmo da parte del protagonista.

Stefano Chiesa

  • Fonte della foto: Copertina DVD – 2011 Mediaproduccion, S.L.U. Versatil Cinema. S.L. & Gravier Productions, Inc. Package Design. 2012 Warner Bros Entertainment Inc. Distributed by Warner Home Video Italia, a division of Warner Bros Entertainment Italia S.p.a.
  • Dialogo Gilles/Adriana – sulla “Belle Epoque”
  • Fonte: “creased” (Canale YouTube)
News Reporter
Milano, 1990. Laureato magistrale e triennale in Filosofia ("Vita-Salute San Raffaele", 110/110, 2014) con un "Erasmus" di un anno presso l'Université "Paris 1/Panthéon-Sorbonne". Ho lavorato come articolista, content creator e intervistatore per "MilanoSud" (2021), "Melegnano Web TV" (2020/21) e "Aracne TV" (2020). Sono stato finalista premiato al premio "Nabokov" (dicembre 2021). Per ogni altra informazione (libri, critica musicale, conferenze tenute, riconoscimenti letterari), ecco il mio sito: "www.stefanochiesascrittore.it" Grazie :D
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