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LA REGINA DEI DUE SECOLI = Corriere della Sera

WE LOVED YOU MA’AM = The Sun

LA REINA MÁS GRANDE: ISABEL II = El Mundo

YOU DID YOUR DUTY, MA’AM = Daily Star

QUEEN AND SPIRIT OF BRITAIN: Elizabeth II, whose 7-decade Reign Linked Generations, diesa t 96: The NewYork Times

L’ADIEU À LA REINE = Le Figaro

A PILLAR OF DUTY AND DEVOTION = The Washington Post

Ecco i titoli di alcune testate giornalistiche di questi giorni. La morte di una Monarca. La fine di un’era. La chiusura di un pezzo di storia. Un nuovo percorso ci attende: forse migliore? Forse peggiore? Forse triste? Forse felice? Chissà. Poche cose sono certe durante il percorso della vita di un essere vivente, ma ciò che è evidente è la sua eredità, e si può affermare, senza ombra di dubbio, che Elizabeth Alexandra Mary (nome di battesimo), per la sua famiglia in forma non ufficiale Lilibet (come soleva chiamarla il padre, Duca di Sassonia e Duca di York, Giorgio VI), abbia lasciato un Immenso Regno, forse ancora incompleto, forse in difficoltà, forse acerbo ma un Regno, al quale nessuno potrà mai equiparare. Elisabetta II, la umile – grande sovrana che ha avuto la forza e l’intelligenza di risollevare la Corona, di rialzare il Suo Regno senza mai demordere, nonostante le infinite e continue difficoltà.

ELISABETTA II E QUELLA POPOLARITÀ MAI RICERCATA

Ormai dei grandi personaggi storici non si possono non trovare biografie, bibliografie, dipinti, corrispondenze, romanzi, film, ancor di più se si tratta di una figura femminile. Ecco. Elisabetta II rientra nel cerchio delle cosiddette: donne popolari che hanno fatto la storia. Settant’anni di Regno, settant’anni d’amore hanno fatto di questa personalità la donna rigida dal cuore gentile. Elisabetta ha avuto la fortuna e l’opportunità di vivere l’era e nell’era dei social. Della modernità. Certo, se non fossero esistiti (i social) non era detto che, la sola mente umana non sarebbe stata in grado di diffondere la Sua grandiosità (si ricordi la figura di Lady D); ma la tecnologia avanzata ha dato un enorme contributo alla diffusione dell’operato della Regina Elisabetta II, riportata dal giornale LA STAMPA con il titolo di: LA SOVRANA DEI RECORD. Un Regno lunghissimo secondo soltanto dopo al Regno del Re Sole, Luigi XIV (due anni in più). 120 paesi visitati, presente in 130 dipinti e rappresentata da artisti di calibro internazionale quali Lucian Freud risalente al 2000, nipote del famosissimo medico Sigmund Freud e figlio d’arte a Chris Levine col famosissimo ritratto “ad occhi chiusi” a canzoni, a lei dedicate: da Ed Sheeran, ai Beatles a Claudio Baglioni.

CARTA ASTRALE REGINA ELISABETTA II

Nata il 21 Aprile 1926 a Londra (Mayfair) alle ore 02:40 quindi: sole in toro, ascendente in capricorno, discendente in cancro, luna in leone, nodo nord in cancro. Questo aspetto è altamente importante perché il nodo nord rappresenta la vita precedente. Questo nodo indica una vita passata caratterizzata da una particolare rigidità imposta da ruoli influenti e prestigiosi. Il suo compito in questa vita? Cercare di essere più leggera e più calorosa (e credo che la Regina Elisabetta II ci sia riuscita ampiamente, altrimenti, non tutto il Mondo la starebbe ricordando fortemente). Una personalità percepente l’esigenza di ritrovare la propria serenità attraverso la famiglia e decisamente legata alla Nazione. Alle radici. Il suo opposto è un nodo sud in capricorno, il che illumina personalità estremamente critiche soprattutto verso se stessi, perché aventi una forte responsabilità e senso del dovere. La vita agirà in maniera molto dura verso queste personalità colpendole soprattutto sulla sfera familiare; sfera molto a cuore. (Si ricordi la perdita di Lady. D e le innumerevoli volte, durante le quali, Elisabetta II ha dovuto salvare il Suo Regno – 1992, 2011 coincidenti proprio con i Suoi 40 anni di Regno). Una lilith in leone in seconda casa indicante il circondarsi di amicizie per svolgere un ruolo di conducente e leader. Il Mondo Intero piange la scomparsa della Regina del popolo, ancora increduli di fronte all’accaduto, e forse, ancora troppo aspri per poter affrontare questo periodo buio presentatosi improvvisamente e senza preavviso. Tutti noi ci sentiamo un po’ parte di questa Grande famiglia britannica. Tutti noi ci sentiamo un po’ anglofoni, soprattutto noi italiani, e forse proprio per questo che Claudio Baglioni nel 1973, con la collaborazione di Antonio Coggio, compositore italiano, cantò la canzone W L’INGHILTERRA:

Il mio viaggio

È cominciato insieme a lei

Viva viva

Viva l’Inghilterra

Pace

Donne

Amore E libertà

Viva viva

Viva l’Inghilterra

Ma perché non sono nato là

Mah chissà

News Reporter
Poetessa italiana riconosciuta internazionalmente soprattutto in Medio Oriente, è nata a Pollena Trocchia ed cresciuta fra Trecase e Torre del Greco. Ha pubblicato due raccolte poetiche (Magia d'Amore - PUNTO, Oltre l'Orizzonte) e due storie (La Cripta dei desideri - Ombre allo Specchio). E' membro WNWU (Membro dell'Unione Mondiale degli Scrittori Nazionali del Kazakistan). Fra i vari riconoscimenti ricevuti in ambito culturale ed umanitario: CERTIFICATO DI APPROVAZIONE per i suoi benedetti sforzi al servizio del movimento culturale (rilasciato dal Medio Oriente), CERTIFICATO DI REALIZZAZIONE per la dedizione alla Cultura e all'Umanità (rilasciato dalla città di Craiova - Romania). Le sue poesie sono state tradotte in 21 lingue, altre sono in corso di traduzione ...
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