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LA FILOSOFIA EDUCA I FIGLI


Uno dei maggiori problemi di educare, soprattutto in famiglia, mi sembra sia quello che i genitori trasmettono involontariamente dei postulati, che poi condizioneranno la vita dei figli in modo inconsapevole.
Faccio un esempio. Se dici a tua figlia “non rubare”, lei tutta la vita saprà che non rubare è una pratica approvata dai suoi genitori, con la quale dovrà comunque fare i conti.
Se, invece, senza dirlo, parli e ti comporti come se le regole della morale fossero indiscutibili, assolute, non razionalmente affrontabili, allora tua figlia, senza saperlo, dovrà fare i conti con la convinzione che una regola morale o è assoluta o non è.
Mi chiedo, come si faccia a non trasmettere questi dogmi nascosti, che limitano la libertà dei figli.
In parte, di sicuro, sviscerare le premesse implicite dei propri ragionamenti e comportamenti, dialogando con i propri figli quando arrivano all’adolescenza, cioè fare filosofia, aiuta.
In parte fare anche un po’ di filosofia, nel senso socratico, cioè esplicitare i propri dogmi impliciti, ci prepara a essere genitori migliori.
Certo, fare filosofia in questo senso, cioè mettere in discussione, non dare nulla per scontato, crea angoscia. L’angoscia tipica del non avere certezze.
È noto che l’incertezza è un veleno per il nostro cervello. Ma ci si può mitridatizzare, cioè assumerne un po’ alla volta fin dall’adolescenza, in modo da abituarsi. E allora l’incertezza da veleno diventa farmaco, nel senso evidenziato bene da Derrida lettore del Fedro platonico. In piccole dosi, cioè, l’incertezza fa bene.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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