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“Mi sono poi reso conto che, nella sua vulnerabilità, lo straniero può contare solo sull’ospitalità offerta dal suo vicino. Così come le parole beneficiano dell’ospitalità della pagina bianca, e l’uccello dell’ospitalità incondizionata del cielo”

Edmon Jabès

Si sta per aprire il Xenìa Book Fair 2023 con un programma ricchissimo di incontri ed eventi, una vetrina imperdibile per autori ed editori, un modo unico per approcciarsi al pubblico, nello scenario incantevole dell’Arena dello Stretto sul lungomare di Reggio Calabria.

Il 5 e il 6 agosto vi aspetta Xenìa Book Fair, la prima fiera del libro all’aperto sul tema dell’accoglienza.  

Ed è l’accoglienza l’idea guida principale, perché questo Festival ha come obiettivo servire da piattaforma e spazio di riflessione sulle possibilità di allacciare dei ponti culturali fra i popoli.

Gli obiettivi sono quelli di rendersi ospitali e raccogliere azioni formative e di dibattito culturale, con uno sguardo concettuale al tema dei confini, delle frontiere.

A tali propositi si unisce l’intenzione di affrontare, partendo dall’arte, le preoccupazioni del nostro tempo. In effetti, l’ospitalità è un argomento fondamentale nel divenire delle società.

Accoglienza implica “vedere e ascoltare” due verbi di relazione. Vede e sente chi si coinvolge, chi è attento all’altro, chi ama. Ed è per questo che questo festival si presenta con il tema del “Noi”, della “comunità” e del “condividere”.

Ogni chiave è concepita per aprire una serratura e poi sparire alla vista, magari in una borsa o in una tasca. Non esiste l’ossessione per la chiave, ma per la sua perdita.

La parola chiave di questo Festival è “Accoglienza” e svolge il suo stesso ruolo. “Accoglienza” è la parola che ha aperto la prima edizione dello Xenia Book Fair e che ha sempre dato senso a questa manifestazione e quindi si apre a chi partecipa da protagonista e a chi partecipa da spettatore. Certamente non è la parola dell’inizio, ma la parola di ogni inizio. Si trova sia all’inizio che alla fine di ogni nuova edizione, al centro, dopo le parole iniziali o prima delle ultime parole.

La parola “Accoglienza” non si riconosce subito, perché opera quasi sempre di nascosto; ma il suo gesto è luminoso.

Ci sono momenti della storia, come questi, in cui l’emigrazione diventa un esodo e la schiavitù in terra straniera un ritorno.

Esodo è una parola dal timbro severo: ci ricorda che siamo coinvolti sempre e perennemente, come singoli e come comunità, “omnes peregrini sumus” (Agostino). Questo ci educa a dubitare di ogni stabilità apparente: spesso quando tale apparenza di stabilità diventa rivendicazione identitaria e pretesto di discriminazione; ci dimostra che “l’autoctonia”, cioè la pretesa di essere autentici e unici nativi (autochthonoi) delle nostre mille “piccole patrie”, non esiste e ci richiama al senso profondo di un altro esodo, l’ultimo, che attende tutti noi, e che dovrebbe rendere tutti noi più disponibili all’accoglienza dell’altro, più consapevoli della nostra fondamentale uguaglianza nella nostra infinita diversità. Sotto questa luce nasce il Xenia Book Fair che ha come slogan “Niente è rimasto là dove è nato”.

I dialoghi fra le culture coinvolgerà la letteratura, l’arte plastica e pittorica, la musica, con un’ampia offerta e la partecipazione di artisti locali calabresi, e di spessore nazionale e internazionale, come vedete nella ricca offerta.

L’azione artistica sarà partecipativa, propositiva, di coinvolgimento. Oltre a numerosi artisti e intellettuali, ci sarà un grande spazio di divulgazione culturale per le moltissime case editrici che hanno aderito. 

Le lettere, le melodie e l’arte visuale si fonderanno in un progetto di ospitalità, una proposta differente, con un repertorio di ampia gamma emotiva. Il festival sarà a carattere multidisciplinare, dove non mancherà la poesia pura, la poesia musicale, la poesia per immagine e la scrittura di spessore che contiene tanta poesia, così come una grande finestra filosofica che accoglie in sé il legame con il vivere poetico.

Il festival inoltre ospiterà letterati e musicisti arrivati direttamente dall’Armenia.

Ci sarà la presentazione del secondo volume dello scrittore Yeghishe Charenst “Io della mia dolce Armenia”, pubblicato con Leonida Edizioni.

Sarà presente anche Tsovinar Hambardzumyam, ambasciatrice straordinaria e plenipotenziaria della Repubblica di Armenia presso la Repubblica Italiana e inoltre ci sarà l’esibizione del trio armeno Khachaturyan.

Poi ci saranno diverse personalità accademiche italiane, per citarne solo alcune Giuseppe Bombino, Andrea Calabrese, Carmine Verduci, Sebastiano Stranges; Achille Concerto, Stefano Iorfida, Filippo Quartuccio, Giorgio Piras, Naira Ghazaryan, Alfonso Pompella, Domenico Polito, Pasquale Caprì, Benvenuto Marra, Massimiliano Scuriatti e un’ampia vetrina dedicata alla poesia con poeti come Mirela Stillitano, Angelo Argondizzo, Guido Perboli e ci sono anche io,  Yuleisy Cruz Lezcano,  poetessa di origine cubana.

Maggiori dettagli nella precedente locandina.

Il tutto scrupolosamente organizzato dalla Casa Editrice Leonida Edizioni, diretta da Domenico Polito.

Non ci resta che invitarvi a partecipare. 

Siete tutti invitati a questa grande casa chiamata mondo!

UNA CASA CHIAMATA MONDO

Voglio costruire una casa, 

ma non riesco da sola

perché sono pretenziosa 

e mi servono più delle mie sole forze

che girano attorno al tempo. 

Voglio costruire una casa a forma di rifugio 

ormai reclamato da ogni angolo di mondo.

Voglio costruire una casa

con la scritta sulla porta: 

“Diverso, pellegrino, straniero, forestiero, 

nero, giallo, biondo e bianco:

ENTRATE!” 

Voglio costruire una casa accogliente,

dovrà essere il rifugio agognato della gente

colpita da tutte le fughe dolorose.

Voglio costruire una casa che ripaghi

da ogni strappo dalle cose

che si amano.

La casa che immagino

dovrà avere spazi pieni di mani tese

e pane pronto per essere donato 

senza pretese,

così da divenire consapevoli 

della nostra uguaglianza 

nella nostra infinita diversità.

La casa sarà fatta da spazi di continuità,

con porte che continuano a formarsi

con il potere dell’amore,

sarà una dimora fumante, accogliente, indulgente…

la casa che voglio è solo nella mia mente,

aiutatemi a costruirla!

AIUTATEMI! AIUTATEMI! AIUTATEMI!!!!!

HELP!

Yuleisy Cruz Lezcano

News Reporter
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