
L’autore non rinuncia mai all’utilizzo di una patina di fresca leggerezza espositiva e argomentativa: il narratore, spesso interno, intende farci capire che le nostre considerazioni cambiano a seconda del punto di vista da cui guardiamo ciò che accade e si sviluppa davanti agli occhi. Molte volte la realtà è diversa da come i nostri sensi la percepiscono. La verità non è mai solo una e definitiva. La quarta di copertina lo spiega molto bene: “Leggerete di lettere che vanno a vengono da un capo all’altro dell’Italia; di cabine telefoniche vandalizzate paragonate a celebrati monumenti; di amanti separati che comunicano facendo proprie le parole dei libri; di altri amanti separati dalle indicazioni del navigatore satellitare; di un sommelier divenuto astemio; di previsioni del tempo manipolate da un climatologo pazzo; […] di un mondo senza lettera “R”; dell’inventore del punto interrogativo; della fine dell’universo e di tante altre assurdità collegate tra loro da un sottile quanto pretestuoso filo di filosofia spicciola.”
I titoli delle tre sezioni fanno intravedere al lettore il significato del sottotitolo “Racconti più o meno filosofici”:
L’AMORE FEDELE E L’AMORE INCOMPRESO
LA CERTEZZA DEL DUBBIO
LE DUBBIE CERTEZZE
La lettura di questo libro permette di entrare dentro a storie divertenti e allo stesso tempo ricche di spunti filosofici che rimandano alle grandi domande dell’esistenza, offrendo, a chi è in grado di coglierla, una sana leggerezza rigenerativa per la mente.