Il poeta digerisce la schiusa,
diciamo che gli uccelli
si uniscono.
Le loro luci sono composte
di allucinazioni
l’anima creativa della loro immagine.
Diametralmente gli orizzonti
hanno un cognome verso un finito,
tutto finisce e comincia nel nome.
Raggi sventrati matriarcali imminenti
tutto cade quando tutto funziona,
la pioggia raggiunge lì il suo dinamismo.
El poeta digiere la eclosión.
digamos que los pájaros
se conjugan.
sus luces se componen
de alucinaciones.
el alma creadora de su imagen.
diametralmente los horizontes
se apellidan hacia un finito
todo termina y comienza en el nombre.
Rayos destripados matriarcales inminentes
todo cae cuando todo sirve,
La lluvia alcanza allí su dinamismo.
Gli specchi del tempo
nella neve corrodono il barattolo
nudo, freddo, pallido il raccontare
dialoga tra sospiri con le crepe
Stringhe diametrali di bocche
ancestrali interrompono
le gole.
I passi malnutriti cadono
nell’oblio della ruota.
Distanza per distanza
si annienta la voce. Atroce
dilatato sui crepuscoli
raggrinzisce gli olmi del bollito
Tramonto spezzato
Di spalla la luna pesta
le impronte. L’ospite popola
il suo destino. Ora in caduta da
l’opera. Il suono scolpisce
le stringhe. Il nome
rimane nell’infinito.
Los espejos de los tiempos
en la nieve, carcomen la tinaja
Desnudo, frío, pálido el contar
dialoga entre suspiros con
resquebrajos
Cuerdas diametrales de bocas
ancestrales interrumpen
las gargantas
Los pasos desnutridos caen
en el olvido de la rueda
Distancia por distancia se
aniquila la voz. Atroz
dilatado sobre crepúsculos
arruga los olmos del cocer
Atardecer roto De
espaldas la luna pisa las huellas El huesped puebla
su destino Hora candente da
la labor El sonido esculpe
las cuerdas El nombre
se queda en el infinito.
Athiná Stylianí Michou (Atene, 1981) ha studiato Filologia Ispanica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Malaga. Ha completato il Master Ufficiale di Studi Superiori in Lingua Spagnola Ricerca e Applicazioni, presso l’Università di Malaga. Ha pubblicato le raccolte di poesie “San fteró anemu” (Come l’ala del vento, Dodoni, Atene 2000), “Sinistoses orjistras” (Componenti dell’orchestra, Kedros, Atene 2014). Ha tradotto dal greco allo spagnolo due raccolte di poesie del poeta greco Tsoutsi Matsourani intitolate ”Cafés kai tsigara” (Caffè e sigari, Fildisi, Atene 2014), ”Ta 24 grámmata tis alfabitou” (I 24 lettere dell’alfabeto greco, Fildisi, Atene 2015). Tra le riviste spagnole, le sue poesie sono state pubblicate sulla rivista letteraria Robador de Europa, sulla rivista letteraria della casa editrice Mitad Doble, nell’”Antologia del bacio” edita dalla casa editrice Mitad Doble, nell’”Antologia poetica sul viaggio, Ida e ritorno”, edito dalla casa editrice Fin de Viaje. Tra le riviste greche, sue poesie sono state pubblicate sulle riviste letterarie Poiein, Nisides, Vakxikon, Zraca. Ha anche tradotto in greco poesie dei poeti Miguel Ángel Contreras, la poetessa Carmen Yañez e il poeta Vicente Valero, Begoña Callejón, Julio Cesar Galán, Juan Carlos Abril, Francisco Cumpián, María Salgado, Manuel Salinas. Nell’ottobre 2019 è stata pubblicata la sua traduzione in spagnolo di poesie di cinque poeti greci sulla rivista letteraria messicana ”Círculo de poesia” e la sua traduzione in greco di cinque poeti spagnoli sulla rivista letteraria Zraca. Nel 2020, la sua traduzione spagnola di poesie di cinque poeti greci è stata pubblicata sulla rivista letteraria messicana Igitur. Allo stesso modo, nella stessa rivista sono state pubblicate due interviste al poeta peruviano di Chimbote Elí Urbina e al poeta messicano Ulises Paniagua Olivares.
Critica poetica: Quando mi avvicino alla poetica di un autore, mi sento quasi sempre complice della sua creazione e del suo dono spirituale, fino al punto di raggiungere una sensibilità estrema nel momento di scegliere quale poema mi piace per pubblicarlo e quale mi sento vicino per una eventuale critica poetica. Poetica che nel caso Athiná Stylianí Michou conduce in modo permanente a una costante: una poetica mite e piena di simbolismi, con una lirica crescente, che crea in sé un sistema con una potente ecologia. La poetessa ha ben chiara la metafora del cosmo, perché la sua poesia è un cosmo al quale si applicano le leggi del cosmo stesso. Cioè il poema si costruisce così come si fa la grande metafora della “Genesi” e si coglie in questi versi la creazione di quella luce che conduce il disordine in un ordine e l’entropia in sinergia, facendo accostamenti simbolici di termini, che seppure non correnti si abbracciano creando un cerchio. Tutte le metafore che si trovano in queste due poesie conservano le proprietà fisica del mondo materiale, ed è per questo che l’insolito diviene plausibile e crea immagini che donano ali all’immaginazione.