INTERVISTA A VERONICA PAREDES, poetessa e scrittrice di prestigio internazionale

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– Qual è il valore che assumono, per te, la realtà ecuadoriana ed italiana? Come nasce, a partire da ciò, la tua produzione?

Sono venuta in Italia a 20 anni, lasciando mia figlia piccola, in Ecuador. Conosco benissimo entrambe le realtà: ho avuto il bisogno di fare in modo che la nostra integrazione avvenisse nella migliore maniera possibile. Ho scoperto che mia figlia aveva una malattia rara (“Encefalomielite Mialgica”) e questo dolore ha incentivato il mio bisogno di scrivere (si dice che l’arte nasca dalla sofferenza). Ho cominciato a scrivere delle poesie che ho messo in cassetti rimasti chiusi. Nel 2017, ho deciso di capire come gestire la malattia di mia figlia: mi sono messa in contatto con un cantante spagnolo affetto dalla stessa patologia. Da allora, è iniziata la mia produzione poetica, in modo anonimo, trattando queste tematiche e la crudezza che le caratterizza; la mia intenzione, era condividere i miei versi. Ciò mi ha fatto comprendere che la cosa migliore era continuare a scrivere questi versi, seppur in modo anonimo. 

– Riguardo alla tua attività di fotografa, cos’hai realizzato?

Nel 2019, “Netflix” stava ideando un documentario sulla malattia di mia figlia, e io mi sono impegnata nella fase di realizzazione dell’evento. Ho proposto una pubblicità che è stata accettata, anche se a mie spese, per Torino e la Spagna: si trattava di cartelloni, esposti in cinema. In Italia, sono diventata referente del gruppo “Millions Missing Italia”, in cui avvengono ricerche in merito alla malattia in oggetto e ciò che implica i malati. Il simbolo è un fiore blu, in quanto molti si suicidano, a causa della patologia. 

Sono anche una grafica: attraverso disegni, metto i miei versi sui miei social, ottenendo il plauso online (in termini di visualizzazioni). Così, ho iniziato a sostenere campagne di Spagna, Colombia, Argentina e USA. Sono circa 5 mila, le foto da me realizzate.

– In che modo poesia e scrittura si intrecciano, nella tua arte?
Inizialmente, per via della malattia di mia figlia. Sono una poetessa che si autodefinisce “stretta”, ossia “breve” e ad oggi, per la prima volta, sto provando a scrivere un romanzo che parla di una donna emigrata nella quale, forse (inconsciamente) mi rispecchio. Successivamente, ho deciso di modificare il tema. Ho scritto poesie di amore; qualche giorno fa, mi sono presentata all’ “Isola del cinema” (in cui spicca, come personalità, la scrittrice e poetessa Francesca Farina), leggendo una di queste. Mi sono presentata al “Tempietto”, come poetessa, e alla “Casa musicale” di Napoli. Ora, mi dirigo verso Ischia. Ad ogni modo, molti dei luoghi da me visitati si trovano a Roma, nella misura in cui vivo in questa splendida città.

– Cosa rappresenta “Kultura Project”?

E’ un gruppo internazionale di ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, afferenti al progetto del giornalista italiano Jan Bruschini, che ha una catena di collaboratori in quasi tutta l’America Latina. A questa, si è aggiunta una radio internazionale, come progetto che valorizza i nuovi artisti e poeti. In questa realtà, propongo interviste: lo spirito di Jan, è la promozione di giovani talenti. In tal senso, ho condiviso l’iniziativa.

– Quali sono i tuoi riconoscimenti internazionali più prestigiosi?

Ciò che conta più per me, è la condivisione da parte delle persone. Mi identifico molto con i temi sociali. 

Detto questo, attualmente, ho vinto: 1o Premio (Premio Intercontinentale di Arte Letteraria “Le nove muse”), 1o Premio (Concorso Nazionale “Mexicano Cancùn”),  1o Premio (“Slam Poetry” del Gruppo “Kultura Project”).

Ecco una tra le più significative poesie di Veronica: “Timidi bagliori!”

Timidi bagliori si risvegliano tra aurore ammiccanti.

 E in ogni verso… oro fulgido, iridescente, duttile e seducente … 

È impregnato di fogli scritti, il sangue del poeta, inchiostro che disegna ogni stazione del cuore.

Tra giochi di ambigue notti di frasi che richiamano l’intero universo della mente…

Inventa!

Eleganti bugie che coprono notti insonni di grigio acido tristezza che battono i labirinti dell’anima…

Il poeta!… È il mago del dolore, della gioia della passione che tra riga e riga coniuga i sogni d’amore

Traduzione italiano Nuccio Castellino

Stefano Chiesa

News Reporter
Milano, 1990. Laureato magistrale e triennale in Filosofia ("Vita-Salute San Raffaele", 110/110, 2014) con un "Erasmus" di un anno presso l'Université "Paris 1/Panthéon-Sorbonne". Ho lavorato come articolista, content creator e intervistatore per "MilanoSud" (2021), "Melegnano Web TV" (2020/21) e "Aracne TV" (2020). Sono stato finalista premiato al premio "Nabokov" (dicembre 2021). Per ogni altra informazione (libri, critica musicale, conferenze tenute, riconoscimenti letterari), ecco il mio sito: "www.stefanochiesascrittore.it" Grazie :D
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