LE INNOVAZIONI DELLA FILOSOFIA GRECA

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Sebbene, oggi, si tenda a trascurare il patrimonio che la filosofia greca ci ha lasciato, sarebbe opportuno coglierne i contenuti ed il relativo significato.

I Greci hanno formulato categorie concettuali che si sarebbero ripresentate, nell’arco dei secoli e dei millenni successivi.

Aristarco di Samo (310 a.C.-230 a.C.) è il primo ad ipotizzare una teoria “eliocentrica” (ossia, “che pone il Sole al centro dell’Universo”): tema tra i più dibattuti, nella Rivoluzione Scientifica; da Copernico (1473-1543) in poi; ossia, in particolare, da Galilei  (1564-1642) a Newton (1643-1727).

Talete (640 a.C.-548 a.C.) è noto come primo “presocratico” (termine che si riferisce ai filosofi che si collocano, cronologicamente, “prima di Socrate”). Egli comincia a supporre che la vita abbia inizio -e cresca- nell’acqua; asserzione più che mai attuale: basti pensare, infatti, al grembo materno.

Anassimene (586 a.C.-528 a.C.), poco dopo Talete, individua la vita nel “soffio vitale”, denominato “pneuma”: ciò corrisponde perfettamente al “respiro”.

Il sofista Gorgia (485 a.C.-375 a.C.) afferma: “Nulla è; se anche l’essere fosse, non sarebbe conoscibile; e se anche fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile”. Quella appena esposta è una posizione potentemente scettica ed agnostica. Nel primo caso, Cartesio (1596-1650) svilupperà buona parte del “Discorso sul metodo” e delle “Meditazioni metafisiche” sul concetto di “dubbio” e ciò che lo stesso implica, come fase demolitiva (“pars destruens”), rispetto a quella costruttiva (“pars construens”), ai fini dell’edificazione di una nuova filosofia. Nel secondo caso, si tratta di una negazione come quella appena descritta, ma con l’aggiunta di un “non sapere” di matrice gnoseologica. È opportuno essere provvisti di un terzo livello di lettura: scetticismo ed agnosticismo portano al “silenzio”; ossia, la “non comunicabilità” che pervaderà buona parte del Ventesimo Secolo.

Lo stesso Socrate (470 a.C.-399 a.C.), poi, afferma di essere consapevole della sua “ignoranza, come non sapere” ma, come sarà per il sopracitato Cartesio, tale forma di scetticismo porta ad una sorta di agnosticismo; soprattutto, in merito ad una possibile (in)esistenza di Dio.

Aristotele (384 a.C.-322 a.C.) perviene al concepimento ed alla realizzazione di un’opera enciclopedica (che racchiude ogni branca di ogni sapere), dimostrando come la vastità -che tale impresa implica- sia passata alla Storia.

Volendo concludere circolarmente, si potrebbero citare i due personaggi dei miti tra i più noti: Edipo e Narciso. Edipo, protagonista dell’omonima tragedia, uccide il padre e giace con la madre. Narciso, invece, è follemente innamorato di se stesso. Entrambe le figure mitologiche, che si sono presentate agli albori della filosofia greca, vengono rielaborate da Freud (1856-1939), nella sua psicanalisi.

Analogamente a ciò che dicono gli Stoici e come, in un senso profondamente paradossale e parossistico, dirà Svevo (1861-1928), è possibile concepire il cosmo come una continua “esplosione” (in greco, “apocatastasi”). Il significato di ciò, è che ogni civiltà nasce, si sviluppa e decade, causando tale sorta di “deflagrazione”, da cui se ne sviluppano nuove. E, a distanza di più di duemila anni, i filosofi di cui ho parlato si sono rivelati essere decisamente “attuali”.

Come diceva lo stesso Eraclito (presocratico; 535 a.C.-475 a.C.), nel frammento 93: “Il Signore il cui oracolo è a Delfi, indica”. Nell’atto di “indicare”, viene meno la facoltà determinativa del logos filosofico, agli inizi (nascita del Pensiero Occidentale), come nel Secolo di cui siamo “figli”. Vi è un’idea di frattura e incomunicabilità che rende commensurabili (le une con le altre) le due filosofie: antica e contemporanea (naturalmente, per summa capita).

Ecco, in ultima analisi: l’opera dei filosofi greci si ripresenta, ciclicamente, offrendoci sempre nuove possibilità di analisi; sempre, attuali.

Stefano Chiesa

Immagine: Platone e Aristotele nel celebre dipinto di Raffaello, “La Scuola di Atene” (1509-1511)

Fonte: Harper’s Bazaar

News Reporter
Milano, 1990. Laureato magistrale e triennale in Filosofia ("Vita-Salute San Raffaele", 110/110, 2014) con un "Erasmus" di un anno presso l'Université "Paris 1/Panthéon-Sorbonne". Ho lavorato come articolista, content creator e intervistatore per "MilanoSud" (2021), "Melegnano Web TV" (2020/21) e "Aracne TV" (2020). Sono stato finalista premiato al premio "Nabokov" (dicembre 2021). Per ogni altra informazione (libri, critica musicale, conferenze tenute, riconoscimenti letterari), ecco il mio sito: "www.stefanochiesascrittore.it" Grazie :D
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