Premio Nabokov Kids 2025 – Narrativa per l’infanzia

“Jona il piccolo astronauta” di Adriano Moruzzi è una di quelle storie che ti entra dentro senza fare rumore, e ti rimane accanto come un ricordo caro. Non è solo un racconto di fantascienza per ragazzi, ma un viaggio tenero e toccante sulla forza dei sogni. Ciò che mi ha colpito non sono state tanto le avventure spaziali, ma la testardaggine con cui Jona, un ragazzino normale ma con un sogno grandissimo, decide di non aspettare di “diventare grande” per realizzarlo. La sua ricerca della navicella Lampo, l’incontro con lo strano professor Himmel, la costruzione del suo viaggio pezzo per pezzo, mi hanno ricordato che la vera magia a volte sta proprio in quella ostinazione pura che spesso perdiamo da adulti. Mi è piaciuto molto come ogni pianeta visitato non sia solo uno scenario esotico, ma un piccolo specchio che riflette temi universali: la diversità, la pace, la stupidità della guerra, la cura per il proprio pianeta. Ogni incontro con una civiltà aliena è un’occasione per Jona (e per il lettore) di crescere un po’. La scrittura è semplice e diretta, sincera e autentica. È un libro che parla ai ragazzi, ma che ha molto da dire anche agli adulti, un promemoria delicato su ciò che conta davvero: la curiosità, il coraggio di seguire la propria strada e la bellezza di guardare l’universo non con distacco, ma con la meraviglia di un bambino che, per la prima volta, alza gli occhi al cielo.
Franca
