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Sono “Dalla parte opposta” di Valerio Vigliaturo (Augh!) e “Doctor reset” di Dario Neron (Il Camaleonte) i vincitori della sedicesima edizione del contropremio Carver 2018. Per la saggistica il premio è andato a “Le strategie dell’oblio. Percorsi e ricorsi nel cinema italiano sulla Shoah dal 1945 al 2016” di Alessandro Izzi (Universitalia). Mentre nella poesia il primo premio è andato a “Innesti” di Grazia Frisina (Nomos).

L’evento di presentazione delle cinquine dei libri finalisti si è tenuto a Lucca presso il caffè letterario Lucca Libri. Il pomeriggio letterario, curato da Andrea Giannasi, ha visto i quindici finalisti delle tre sezioni incontrare i lettori e cercare di raccontare il proprio stile, la propria scelta, le debolezze e i sogni.

Giannasi, fondatore del Carver “che legge i libri e non premia i nomi o i marchi ma le scritture”, ha tenuto a ricordare che la cinquina della narrativa dell’edizione 2018, ha messo in difficoltà, per l’alta qualità dei libri, la giuria. Con Vigliaturo e Neron il gruppo era composto da grandi autori come: Peppe Millanta presente con “Vinpeel degli orizzonti” (Neo), Giuseppe Imbrogno con “Il perturbante” (Autori Riuniti) e Davide Rosso con il romanzo “La Perseveranza” (Italic & Pequod).

Un filo unico attraversa i cinque romanzi con uomini fragili di fronte alla difficoltà di amare e ad una società del consumo destinata a ripetere in un incessante, ma catartico e utile alla rotta, tracciato in loop. E non solo gli affetti e i sentimenti si fanno seriali, ma diventa fordiana la pratica del consumo del sesso, così come dell’alcol o delle droghe, non più propedeutiche ad una fuga ma gestite come veri e propri atti di resistenza al dolore.

I personaggi sono destinati tutti a ritrovarsi forse a Dinterbild inseguendo la soluzione liberatoria proposta da un bambino visionario e immacolato.
Per la saggistica oltre al vincitore da ricordare anche il saggio di Antonella Fimiani dal titolo “Donna della parola. Etty Hillesum e la scrittura che dà  origine al mondo” (Apeiron), il lavoro sul contrasto alla violenza di genere di Valeria Montaruli  e  Marialuisa Vallino dal titolo “Artemisia e le altre: miti e riti di rinascita nella violenza di genere” (Armando). Completavano la cinquina i saggi di Cristiana Boido sulla fenomenologia di Manuel Agnelli e lo studio su Mirella Freni, Leone Magiera e Luciano Pavarotti di Micaela Magiera.

Infine la poesia. “Zircone” di Daniel Skatar, così come le raccolte di Carla Mussi, Carla De Angelis, Alessandro Trionfetti, completano il lavoro della giuria intorno alla galassia poetica. Sempre in movimento sempre a caccia per trovare il perché si scrive così tanta poesia oggi, ma alla fine sene legge sempre meno.
Appuntamento alla diciassettesima edizione del contropremio Carver unico in Italia che legge i libri e premia non i nomi o i marchi editoriali. Un vanto di qualità che fa del Carver – che ormai ha preso radici a Lucca – un premio letterario difficile da vincere e che dal 2003 è un vero e proprio laboratorio letterario.

Il nuovo bando sul sito www.contropremiocarver.it

 

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