NELLA QUIETE DEL TEMPO

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“All’inizio non c’era nessun Dio. Non c’era né il tempo, né lo spazio. C’erano soltanto la luce e le tenebre. Ed era perfetto.”
Una favola, ambientata a Prawiek, un villaggio sospeso nel tempo, al centro dell’universo: percorso dai fiumi Bianca e Nera, punteggiato da alture come la collina dei Maggiolini, ha quattro arcangeli a vegliare i suoi confini e un Tempo scandito dalle consuetudini più semplici.
Una storia raccontata tra le due Guerre che portano turbamento anche qui, come nel resto del mondo, ma a Prawiek le giornate ruotano attorno alle preghiere, al mulino e al macinacaffè, alle nascite e alle morti, alle piccole storie degli eccentrici personaggi che lo abitano:
C’è Michail Niebieski, che parte per la guerra, c’è sua moglie Genowefa che porta in grembo la sua bambina, Misia, che nascerà mentre il padre è in guerra.
Gli uomini vanno al fronte e le donne stanno a casa , “se all’improvviso cominciassero tutte a partorire solo femmine, nel mondo ci sarebbe la pace”.
C’è Spighetta, un po’ strega, un po’ prostituta, bella, ma che inquieta; c’è l’Uomo Cattivo, che attraverso quello che sarà un lento processo, scorderà tutto quello che lo caratterizzava come essere umano.
Di ritorno dalla guerra il padre, Michail dona alla figlia, Misia,un macinacaffè, che forse è la metafora dell’intera storia. Ai margini del paese c’è poi il castellano Popileski che perde la fede e si rintana nel castello. Seguono poi altre decine di personaggi tutti molto strambi e particolari, come Florentynka, la quale impazzisce all’improvviso, senza motivo. Aveva perso sette figli e un marito ma non è stato quello a farla impazzire. Era anziana e litigava con la luna.
Non avevo mai letto nulla di Olga Tokarczuk, scrittrice polacca e vincitrice del premio Nobel nel 2018.
Scritto benissimo, e mi ha fatto nascere la curiosità e la voglia di leggere di più di lei.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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