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Ars poetica

È molta la distanza nell’affacciarmi
alla mia scrittura, e lo stordimento profondo,
implacabile è l’altezza se è dell’anima.
All’aprirle, sono così vuote le mie mani.
Ho voluto rompere
il marmo del silenzio
molte volte, cantare in una poesia
quel che è capace di vedere un uomo
quando la solitudine lo libera nell’aria:
un albero contro il cielo nella pianura,
una casa che brucia accanto al mare
dove siamo stati e abbiamo amato senza misure,
la morte in una via dove il vento
picchia le persiane infuriato,
la sete del cuore,
le ragioni dell’urlo.
Non so dove sono arrivato, dopo tutto.
Non ho mai avuto certezze. Procediamo
a stento per la nebbia che persiste,
ed è una fortuna avanzare allo scoperto
se sappiamo restare nella vita.
Non so il perché
né il quando. Me ne vado
lentamente allo scoperto, il mio rifugio,
dove sempre si lenisce il mio dolore
accanto a un mandorlo che fiorisce.

Vedi già dove sono arrivato con alcuni versi
scritti con l’acqua e con il fumo.
Cantare non è altro,
e tu lo sai,
è l’intento possibile di raggiungere
nella notte la luce che si vede in lontananza.

di José Iniesta

Ars poetica

Es mucha la distancia al asomarme
a mi escritura, y el vértigo profundo,
implacable la altura si es del alma.
Al abrirlas, qué vacías mis manos.
He querido romper
el mármol del silencio
muchas veces, cantar en un poema
lo que es capaz de ver un hombre
cuando la soledad lo lanza al aire:
un árbol contra el cielo en la llanura,
una casa que ardiera junto al mar
donde fuimos y amamos sin medida,
la muerte en una calle donde el viento
golpea las persianas con su furia,
la sed del corazón,
las razones del grito.

No sé dónde llegué, después de todo.
Jamás tuve certezas. Avanzamos
a tientas por la niebla que persiste,
y es una suerte andar a campo abierto
si sabemos seguir junto a la vida.
No sé el porqué
ni el cuándo. Me retiro

despacio en la intemperie, mi refugio,
donde siempre se alivia mi dolor
al lado de un almendro que florece.

Ya ves dónde llegué con unos versos
escritos con el agua y con el humo.
Cantar no es otra cosa,
y tú lo sabes,
que un intento posible de alcanzar
en la noche la luz que está a lo lejos.

de José Iniesta

José Iniesta (Valencia, 1962)
ha pubblicato sette libri: Del tiempo y sus castigos (Sagunto, 1985), Cinco poemas (Sagunto, 1989), Arder en el cántico (Renacimiento, 2008, Premio Ciudad de València Vicente Gaos), Bajo el sol de mis días (2010, Premio de Poesía Ciudad de Badajoz), Y tu vida de golpe (Renacimiento, 2013), Las razones del viento (Renacimiento, 2016), y por último El eje de la luz (Renacimiento, 2017).

Critica poetica

La poesia di José Iniesta racchiude un concetto di vita, alla ricerca di quello che in esistenza dà vita in un vivere poetico. Si coglie in pochi versi l’aspetto contemplativo della voce poetica, il modo positivo di osservare la realtà e di proporla simbolicamente, attingendo alla natura per realizzare accostamenti felici di concetti in versi, che fanno sentire delle sensazioni vitali ai lettori. Ho letto varie poesie di questo poeta e credo che il suo tentativo poetico di fare sentire la poesia come casa, come rifugio, come un’oasi di emozioni sia ben riuscito e mai ripetitivo. Con il suo stile conciso stupisce sempre.

di Yuleisy Cruz Lezcano

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