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L’inettitudine è uno degli stati d’animo più tipici della specie umana.
Ci si sente inetti da bambini, perché non si riescono a fare le cose che fanno gli adulti.
Ci si sente inetti da adulti, perché non riusciamo a raggiungere i nostri modelli.
Avere dei modelli è probabilmente insito nella nostra natura, che basa sul riconoscimento, sulla reciprocità, sulla reputazione e sulla vergogna la coesione del gruppo. A volte i modelli ce li propone il nostro clan, a volte le comunità allargate dai media, a volte ce li costruiamo noi. Comunque ci sono.
Anche l’adulto che ostenta sicurezza deve fare i conti con i modelli che vorrebbe raggiungere, nel suo intimo.
Ci si sente inetti da anziani, per il semplice fatto che ci si allontana sempre di più dai nostri modelli, si perdono cioè poco a poco anche quelle abilità che avevamo raggiunto.
Probabilmente anche altri animali sociali complessi, come i primati, sentono la propria inettitudine, ma nella nostra specie e nella nostra organizzazione sociale questa sensazione è particolarmente acuta.
Siamo fratelli e sorelle nella nostra inettitudine.
Non mi sento mai così tanto persona, se non quando sto facendo un guaio e qualcuno, senza dire nulla, mi aiuta, oppure quando posso risolvere silenziosamente, per non farlo vergognare, il problema di qualcuno.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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