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L’UNIVERSITÀ DEI BARONI?


È abbastanza divertente e triste al tempo stesso come la stampa si scaglia periodicamente contro i cosiddetti baroni universitari.
Sono valutato dagli studenti. E se prendo un voto non ottimo su un qualsiasi aspetto della mia didattica, vengo subito richiamato dal Presidente della Scuola.
Se non pubblico molto e bene non ho più accesso ai fondi della ricerca e ricevo brutti voti dall’ANVUR, che penalizzano il mio settore. Non solo, non posso far parte delle commissioni di concorso.
La corte dei conti controlla in modo maniacale ogni nostra spesa, tanto che spesso abbiamo i fondi e non sappiamo come spenderli.
Il Nucleo di valutazione esterna vigila su ogni nostra scelta.
Gli atenei sono valutati annualmente dal CENSIS.
La cultura della valutazione è per fortuna ormai parte integrante del nostro lavoro.
Docenti e amministrativi corrono da un impegno all’altro, oberati di lavoro.
Certo qualche magagna c’è, ma a confronto di ciò che capita ancora nei tribunali, nelle questure e nelle prefetture, nei ministeri ecc, dove vige assenteismo, clientelismo, mancanza totale di controllo, è come paragonare il Paradiso all’Inferno.
Telefoni che squillano a vuoto, nessuno che risponde alle mail, siti fatiscenti e obsoleti, pratiche che durano anni ecc.
Ma parlare male dell’Università fa notizia.
Forse perché soddisfa l’ego di quella massa di italiani che non avendo voglia di studiare e orgogliosi della propria ignoranza, prendevano dei bei quattro a scuola.
E intanto il reddito medio degli italiani è passato da essere nel 1990 il 110% della media europea a essere oggi il 90% di quella media.
Come diceva profeticamente Romano Prodi in un bellissimo libro di trenta anni fa, non si può essere ricchi e ignoranti per più di una generazione.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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