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La trama di questo romanzo è, di per sé, esile: l’autore, classicista e docente in un college americano, acconsente alla richiesta del padre, matematico ottantunenne, di poter partecipare al seminario sull’Odissea insieme ai normali studenti. Nel corso del semestre, parallelamente allo studio sul poema omerico, e subito dopo, durante una crociera “sulle tracce di Ulisse” molto american style, l’autore ha modo di conoscere (o forse ri-conoscere) il padre, con cui ha sempre avuto un rapporto complicato. La particolarità del romanzo però sta a mio parere nella sua struttura che richiama, anche nella suddivisione interna, l’Odissea. Ed è in verità un vero e proprio “nostos” – un ritorno a casa – quello a cui assistiamo talvolta divertiti, talvolta tristi, ma sempre acutamente consapevoli di quanto il rapporto padre-figlio contenga, da Omero in avanti, elementi di sempiterna universalità.

Ilaria Pizzini nasce a Pavia nel 1960. Maremmana di adozione, si è occupata di Risorse Umane in varie organizzazioni. Scrittrice nascosta da tempo immemore, solo recentemente ha deciso di liberare pensieri e parole rinchiusi da sempre. Nel 2023 alcuni suoi racconti sono risultati finalisti in altrettanti concorsi letterari; tra questi il premio “Racconti nella rete” nell’ambito del festival LuccAutori e il premio “Giallo milanese 2023” promosso dalla Casa Editrice ExCogita. Tutti i racconti sono stati inseriti nelle rispettive antologie.

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