2° classificato al Nabokov Crime 2025

Questo romanzo scava nell’anima ferita di chi indaga, tra ombre familiari e silenzi che pesano più delle parole. William Bavone costruisce un thriller crudo e intenso, in cui l’ispettore Nico De Luca non è un eroe impeccabile, ma un uomo segnato — dal passato, da una cicatrice sotto il mento e da una nipote ribelle che sembra sfuggirgli di mano ogni giorno di più. La trama si snoda con ritmo serrato tra omicidi rituali, specchi che riflettono verità scomode e un groviglio di relazioni familiari mai davvero sanate. L’ambientazione bolognese è viva, quasi un personaggio a sé: tra portici, stanze ordinate e odore di naftalina, si muove un assassino che agisce con freddezza e precisione. Ciò che colpisce è la scrittura: diretta, viscerale, mai leziosa. Bavone non indulge in orpelli, ma va dritto al cuore delle cose, mescolando giustizia, vendetta e identità senza cadere nel sensazionalismo. Nico De Luca è un anti-eroe contemporaneo, fragile e testardo, capace di tenerezza e rabbia nello stesso sguardo. Alla fine, più che la soluzione del mistero, resta impressa la lotta silenziosa tra luce e ombra che ognuno di noi conosce. Un romanzo che non si legge: si vive, passo dopo passo, fiato dopo fiato.
Luigi
