“Incontro con la poetica di Ricardo Luis Plaul”, traduzione di Guia Risari

Settembre 20, 2022

“Donne Le ho viste con le mani incallite di vita e di sogni, le ho amate con un porticato di stelle e ricordi. Le ho viste con la lotta negli occhi, piangere cieli transumanti. Le ho viste germogliare utopie marciando, con bandiere,…

Una donna quasi perfetta

Una donna quasi perfetta

Settembre 20, 2022

“Ancora un’intuizione?”
“Cosa altro può fare una donna?”
“Può fare il primo ministro”
“Meglio che si limiti a essere intuitiva”
“Amen”

Una storia in cui tre donne hanno il coraggio di anteporre ciò che desiderano dalla vita a ciò che il mondo si aspetta da loro. Una scelta, che per una donna, non è mai scontata, in qualunque epoca e a qualunque età. Nel 2019 ho letto “Le signore in nero” di Madeleine St John, una delle più grandi autrici del Novecento. È stata la prima autrice australiana candidata al Man Booker Prize.
Il femminismo è il filo che lega tutti i suoi romanzi, precursori di un’epoca di cambiamento. Protagoniste delle sue storie sono le donne: donne forti che inseguono i loro sogni, donne che cercano il loro posto nel mondo, ieri come oggi.

La casa degli sguardi

La casa degli sguardi

Settembre 17, 2022

“Facile no, ma c’è una cosa che mi unisce a queste persone, che mi ha permesso di scrivere. Anche io appartengo a quelli salvati da questo ospedale”

Un libro forte fin dalle sue prime righe, un libro che parla di dipendenze e di tutta la distruzione che si portano dietro, non solo quella del protagonista ma anche della famiglia. Un libro che parla di morte ma anche, soprattutto di rinascita, in qualsiasi senso ella la si voglia intendere.

SUITE FRANCESE

SUITE FRANCESE

Settembre 14, 2022

“La guerra…si, sappiamo cos’è. Ma l’occupazione, in un certo senso, è più terribile ancora, perché ci si abitua alle persone; si dice: “Dopo tutto sono come noi” e invece nossignore, non è vero. Siamo due specie diverse, inconciliabili eternamente nemiche””
Suite Francese (Irene Némirovsky)

Suite Francese è l’ultimo libro di Irene Némirovsky, prima che lei (ebrea di origine Ucraina, cresciuta in Francia) venisse deportata ad Auschwitz, per non fare più ritorno. Un romanzo mai terminato, con ancora gli appunti su come sarebbe dovuto proseguire. Viene ritrovato e pubblicato anni dopo dalla figlia, che introduce il libro dicendo “Sulle tracce di mia madre e di mio padre, di mia sorella Élisabeth Gille, per i miei figli e i miei nipoti, questa Memoria da trasmettere, e per tutti quelli che hanno conosciuto e ancora oggi conoscono il dramma dell’intolleranza”.
La prima parte di Suite francese racconta la guerra, racconta il terrore delle famiglie che scappavano da Parigi perché vi stavano arrivando i Tedeschi, in molti casi per non tornarvi più. La seconda parte racconta invece un lato della guerra di cui non avevo mai sentito. Influenzata dai racconti dei miei nonni i tedeschi nel mio immaginario sono sempre stati soldati spietati, che non guardavano in faccia nessuno. La Némirovsky ha il coraggio, nonostante tutto, di raccontare il lato più umano dell’occupazione tedesca, di come molti di loro stessero combattendo una guerra che gli era stata imposta, di come anche loro avessero lasciato in patria mogli, figli e madri e di come anche loro fossero in preda alle loro emozioni tra le quali amore e paura.
Purtroppo non arriverà mai alla fine di questo libro…purtroppo…un romanzo maestoso.

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