<strong>INTERVISTA A GIUSY PORRU: Una vita tra musica, moda e insegnamento</strong>

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  • Parlaci della tua brillante carriera di cantante

Inizia all’età di 5 anni, quando ho partecipato al concorso per far parte dello Zecchino d’oro. Penso che si nasca musicisti: questo implica il bisogno di un appoggio per affermarsi. Nel mio caso, ho avuto questa dote da sempre, insieme alla fortuna di essere supportata da persone che tenevano alla mia formazione (dal pianoforte, fino al canto), sin dalla tenera età. I miei genitori erano impauriti da una simile professione, essendo, io, figlia unica. Ciononostante, mi sono diplomata in “canto lirico” al Conservatorio di La Spezia.

Non ho mai dato priorità alla vita artistica, rispetto alla famiglia. Eppure, dopo aver avuto mia figlia, ho continuato ad esibirmi e iniziato e ad insegnare in piccoli contesti, tra Milano e hinterland. È giunto il momento in cui presso “La Scala” era necessaria una cantante: io sono stata selezionata e sin da allora, ho viaggiato sia in Italia (Como, Ravenna, Lucca, Fermo) sia all’estero (Hannover, Vichy). All’epoca (avevo circa 30 anni), studiavo con una cantante conosciuta, insieme alla pianista accompagnatrice. In seguito a svariate vicissitudini di questa interprete, “La Scala” aveva bisogno di una figura sostitutiva, per recitare nell’opera del “Flauto magico”: sono stata contattata, senza aver mai affrontato quest’opera. Mi sono preparata in due giorni (la parte era stata tradotta in italiano per quell’evento), per poi andare in scena. Il Maestro mi ha proposto di debuttare in altre opere; era necessario un mezzosoprano/contralto. Io, pur essendo un soprano con delle sonorità gravi importanti (in quanto la mia estensione vocale propende per questa direzione), per via di queste caratteristiche, ho accettato la proposta.

Sono stata scelta, ma volevo essere una madre, anziché una donna in carriera.

Ciò che mi ha fatto onore, è essere stata pronta nell’arco di pochi giorni: questo è possibile -in generale- solo continuando a studiare. Dopo questa audizione, ho recitato e cantato, sempre alla “Scala”, in “Un giorno di regno” (Verdi) e “Oberto Conte di San Bonifacio” (ancora, Verdi). Sono entrata a far parte dell’Associazione Lirica Concertistica: quest’ultima era alla ricerca di un contralto per Rossini, “Le comte Ory”. In tale circostanza, ero consapevole di non avere una voce da contralto, pur essendo “scura”. Eppure, anche stavolta, sono stata pronta.

Nella mia carriera, alla mia attività legata alle mie doti canore, ho affiancato l’insegnamento. In tal modo, sono stata sia cantante, sia docente: ritengo che l’insegnamento sia estremamente importante, ai fini della presenza della musica, nella vita di ogni artista.

Tutto ciò è stato ulteriormente favorito dal fatto di aver incontrato -nel corso degli anni- dirigenti scolastici che hanno apprezzato la mia arte e ritenuto la mia professione teatrale e le pièces teatrali -da me riadattate- un “valore aggiunto”.

. Cos’è “Eclettica” e quali sono le sue caratteristiche?

“Eclettica” e la musica fanno parte di me: entrambe, sono le mie passioni. La prima -come il canto- è innata, in me, da sempre. “Eclettica” nasce come galleria d’arte, di musica e moda. Quando ho dovuto scegliere il mio percorso di studi, ho optato per la musicista, ma la moda è sempre rimasta dentro me. Ogni volta in cui recitavo, la prima domanda che mi ponevo era “cosa mettermi”, come indumento.

Attualmente, sono una stilista di accessori, e abiti femminili.

Ho incontrato una cantante (soprano) che possiede un negozio storico (di famiglia) e di alte marche, ad Arona. Cantavamo in teatro insieme. Ha creduto in me e nel voler accostare, ai suoi capi d’alta moda, le mie creazioni.

Le mie opere sono state esposte ad Arona, Lugano e Palermo.

Nel novembre 2019, ho deciso di dare vita al mio sogno.

Il 30 novembre 2019, ho organizzato una sfilata di moda: la mia voce, tra opera, blues e musiche natalizie, accompagnava 5 ballerine (provenienti da una scuola di musical in cui all’epoca insegnavo) che, danzando, facevano sfilare le mie creazioni  . L’evento ha riscosso un successo notevole: le persone partecipanti e interessate non si contavano, ma erano davvero tante.

Da lì a poco, il “covid”…

Ma, “finché c’è vita c’è speranza”: io ho iniziato a creare ed ho continuato a studiare. Ho organizzato un concerto a porte chiuse, trasmesso a Pasqua, durante il “lockdown”.

Finalmente a maggio 2020, ho preso possesso del mio attuale negozio, inizialmente concepito come una vetrina nella quale organizzare delle esposizioni “a tema”.

 A “Eclettica” fanno capo la cantante, la musicoterapeuta e la stilista. Il logo,  “Eclettica: Musica e moda, due realtà in un unico sogno”, ne é la perfetta unione; un giorno, vi spiegherò il perché.

Ogni anno, Giusy ci rende partecipi di una parte di sé.

Grazie e arrivederci alla prossima intervista (!)

Stefano Chiesa

Il logo di “Eclettica”
News Reporter
Milano, 1990. Laureato magistrale e triennale in Filosofia ("Vita-Salute San Raffaele", 110/110, 2014) con un "Erasmus" di un anno presso l'Université "Paris 1/Panthéon-Sorbonne". Ho lavorato come articolista, content creator e intervistatore per "MilanoSud" (2021), "Melegnano Web TV" (2020/21) e "Aracne TV" (2020). Sono stato finalista premiato al premio "Nabokov" (dicembre 2021). Per ogni altra informazione (libri, critica musicale, conferenze tenute, riconoscimenti letterari), ecco il mio sito: "www.stefanochiesascrittore.it" Grazie :D
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