QUANDO LE RONDINI SFIORAVANO LA STRADA di MIRKO FRANCESCONI

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Appena si termina di leggere il romanzo “Quando le rondini sfioravano la strada”, Tempo al Libro, 2024, dello scrittore faentino Mirko Francesconi, si prova una certa ebbrezza di sapore giovanile. Chiunque apra questo libro a caso, in qualsiasi pagina si imbatta può subito trovare situazioni e personaggi che ricostruiscono immagini fatte di colori, suoni, pensieri, gioie, dolori e momenti di “autentica disperazione” che si possono sperimentare solo in fasi così particolari, delicate, importanti ed esplosive della vita di ogni essere umano come sono l’adolescenza e la prima giovinezza.
Bastano alcuni esempi di passi tratti dal testo per comprendere quanto l’autore sia entrato “in profondità” nel descrivere atteggiamenti, sensazioni e sentimenti che si sono sedimentati dentro al suo essere a partire dai primi anni di vita: “E forse ognuno di noi è segnato alla nascita dalle energie degli eventi. E subito a bruciapelo: la prima particolarità che mi viene in mente su di me? Dondolo. Da sempre dondolo ciondolandomi in qualche modo, da quando la consapevolezza e l’equilibrio si sono impadroniti del mio corpo. […] Ma il bello è che lo faccio ancora.”
Sono presenti descrizioni a tratti poetiche che delineano i luoghi in cui si svolgono le vicende. In particolare mi ha colpito il paesaggio crepuscolare e notturno che il protagonista ammira durante un’estate in cui svolse attività di volontariato per il WWF a Lampedusa: “Alle 20 il sole era un disco rosso ormai completamente inabissato nelle acque cristalline di un mare calmissimo, che partendo da quella spiaggia solitaria e incontaminata, battuta già dal fresco vento notturno, si espandeva a perdita d’occhio, dividendosi l’orizzonte con una splendida volta celeste che scuriva rapidamente.” […] Più tardi, nell’inconsapevolezza più totale del tempo trascorso, nel pieno della notte e nella quiete più totale, mi arrivarono echi lontani e suoni fugaci, che immaginai come frequenze oniriche di un beato dormiveglia. […] E da quella barca giungeva un coro soffocato di voci umane.” Si trattava, come dirà poco dopo l’autore, di uno dei primi sbarchi di migranti dalla costa africana.
La narrazione è un caleidoscopio di incontri e “scontri” scaturiti dalle amicizie e dagli amori degli anni giovanili (soprattutto dell’ultimo decennio del ‘900 e del primo degli anni Duemila) che il protagonista, lo stesso Mirko Francesconi, ricorda oggi e racconta, da adulto, senza censure ed eufemismi. E il risultato è uno stile diretto e privo di fronzoli, che non lascia nulla all’immaginazione, come viene precisato nell’Epilogo dell’opera: “Era il nostro modo di darci il buongiorno, fatto di frasi taglienti e costruite con spiccata ironia, che erano le stesse da anni e lo sono ancora oggi.”
News Reporter
Docente di Lettere a Forlì, ha pubblicato articoli e racconti su riviste online. Alcuni suoi testi, in prosa e in versi, sono stati segnalati in concorso letterari nazionali e pubblicati in antologie cartacee. Nel 2022 ha pubblicato il romanzo “La tentazione della scrittura. Memorie dall’Appennino”, Calamaro Edizioni, Finalista al Premio Nabokov 2023, Menzione Speciale del Premio Letterario Nazionale Ipazia 2024, diploma d’onore con menzione d’encomio nell’ottava edizione del Premio Internazionale “Michelangelo Buonarroti”. Da febbraio 2024 collabora con Il Giornale Letterario del Premio Nabokov. A settembre 2024 ha pubblicato la silloge poetica “Sulle soglie del nulla”, Tempo al Libro, Segnalazione particolare della Giuria del Premio Letterario La Ginestra di Firenze 2025 e Menzione d’Onore nella VII Edizione del Premio letterario Internazionale Penne Festival delle Arti. A Ottobre 2025 ha pubblicato il romanzo “L’anima della casa azzurra”, Tempo al Libro.

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